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David Szalay vince il Booker Prize 2025. Il 2 dicembre sarà ospite della Fondazione Premio Sila a Cosenza: unica tappa nel Sud Italia

Una settimana fa, la Fondazione Premio Sila aveva annunciato la presenza a Cosenza di David Szalay, autore anglo-ungherese tra i più acclamati della sua generazione. Oggi quella notizia assume un valore ancora più straordinario: Szalay ha appena vinto il Booker Prize 2025 con il suo romanzo “Nella carne” (Adelphi), confermandosi come una delle voci più autorevoli della letteratura contemporanea internazionale.

Cosenza unica tappa meridionale del tour italiano
L’appuntamento è fissato per martedì 2 dicembre 2025, alle ore 18, alla Casa delle Culture nel centro storico di Cosenza. La città bruzia è stata scelta come unica tappa del Sud Italia nel minitour italiano dello scrittore, che toccherà soltanto altre tre città: Roma, Terni e Castiglion Fiorentino. Un riconoscimento importante per il Premio Sila e per Cosenza, che si conferma punto di riferimento per la cultura di qualità nel Mezzogiorno.

Il trionfo unanime al Booker Prize
«Non avevamo mai letto nulla di simile», ha dichiarato Roddy Doyle, noto autore irlandese pubblicato in Italia da Guanda, presidente della giuria e vincitore del premio nel 1993. «È, per molti versi, un libro cupo, ma è una gioia leggerlo». La decisione di assegnare il premio a Szalay è stata unanime da parte della giuria, composta oltre che da Doyle, dall’attrice ed editrice Sarah Jessica Parker, dall’autrice nigeriana Ayòbámi Adébáyò, dal critico britannico Chris Power e dalla scrittrice americana Kiley Reid. “Nella carne”, sesta opera di narrativa dell’autore, ripercorre la vita di un uomo, István, dalla giovinezza alla mezza età, esplorando con una scrittura potente e originale il rapporto tra corpo, identità e vulnerabilità umana.

Il dialogo con Marco Vigevani
A dialogare con David Szalay sarà Marco Vigevani, figura di riferimento nel panorama editoriale italiano e tra i maggiori agenti letterari del Paese. Un incontro imperdibile per chi vuole conoscere da vicino il vincitore del Booker Prize 2025 e scoprire i segreti di un romanzo che ha conquistato unanimemente una delle giurie più prestigiose del mondo letterario. Grazie all’incessante lavoro della Fondazione, del presidente Enzo Paolini e della direttrice Gemma Cestari, la presenza di Szalay a Cosenza conferma la capacità del Premio Sila di attrarre i più grandi protagonisti della letteratura internazionale, offrendo al pubblico calabrese l’opportunità di confrontarsi con le voci più significative e autorevoli della narrativa mondiale.

LA SCHEDA DEL LIBRO
David Szalay, Nella carne, Adelphi
È un cerchio perfetto la vita di István, che si dipana in un’alternanza di successi e disfatte sullo sfondo della storia europea degli ultimi quarant’anni. Dall’Ungheria a Londra e ritorno, dal crollo della Cortina di ferro alla pandemia, passando per la seconda guerra del Golfo e l’ingresso nell’Unione Europea dei Paesi dell’ex blocco sovietico, la sua è la parabola di un uomo in balìa di forze che non è in grado di controllare: non solo quelle all’opera sullo scacchiere politico del Vecchio Continente, che lo manovrano come un fantoccio, ma anche quelle – istintive – che ne governano la carne, spesso imprimendo svolte decisive alla sua esistenza. Tutto – i traumi e i lutti, i traguardi raggiunti e le potenziali soddisfazioni – lo lascia ugualmente impassibile, pronto a fronteggiare ogni accadimento, dal più fortunato al più tragico, con l’arma del suo laconico: «Okay». E forse è davvero questa l’unica ricetta per attraversare incolumi il tempo che ci è concesso in sorte: solcarlo senza illusioni, abbandonandosi alla corrente. Con questo romanzo David Szalay ci consegna un personaggio insieme magnetico e respingente, un discendente ideale della stirpe di Barry Lyndon e Meursault – e si conferma uno dei più singolari e ironici cantori del nostro acuto smarrimento.

BIOGRAFIA
DAVID SZALAY
Nato in Canada nel 1974, cresciuto tra l’Ungheria e l’Inghilterra, David Szalay è considerato uno dei più importanti narratori contemporanei in lingua inglese. Con “Tutto quello che è un uomo” è stato finalista al Booker Prize nel 2016. In Italia, per Adelphi, ha pubblicato anche “Turbolenza” (2020), “Tutto quello che è un uomo” (2021) e “Primavera” (2023). I suoi romanzi, caratterizzati da un realismo spoglio e da una prosa misurata e intensa, esplorano con sguardo clinico e al tempo stesso compassionevole le fragilità e le sovrastrutture dell’identità maschile moderna, ottenendo consensi unanimi da critica e pubblico.

 

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