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Festival della Cuccìa: riflettori accesi sulla cultura del grano, si prosegue lunedì con degustazioni e show cooking

È iniziato il Festival della Cuccìa, l’evento promosso dall’Amministrazione Comunale di Casali del Manco e fortemente voluto dalla sindaca Francesca Pisani. A causa del maltempo, però, le attività previste per domenica 5 ottobre sono rinviate a lunedì 6.

Ad aprire la manifestazione è stato il dibattito “La cuccìa tra passato e futuro” che ha messo al centro non solo il piatto simbolo del territorio ma l’intero patrimonio culturale e gastronomico di Casali del Manco. «Perché limitarne la preparazione alle feste patronali?», ha detto la sindaca Pisani. «Facciamo in modo che esca da certi confini e diventi un attrattore turistico. Deve entrare nei menù della ristorazione locale perché fa parte della nostra identità». A sostegno di questa visione è intervenuto Francesco De Vuono, direttore del Gal Sila, che ha sottolineato come l’enogastronomia rappresenti una leva strategica per lo sviluppo turistico del territorio.

Michelangelo D’Ambrosio, presidente di Slow Food Calabria, ha acceso i riflettori su un tema più ampio: «Il grano oggi è al centro di un discorso mondiale. E questo territorio ha la fortuna di avere un piatto che parte proprio da lì». Maurizio Pescari, giornalista e scrittore, ha poi condiviso una riflessione intensa distinguendo tra memoria e ricordo, sottolineando l’importanza di dare continuità e futuro al passato. «Non basta custodire il ricordo – ha detto – bisogna dargli nuova vita». E lo ha fatto citando Gustav Mahler: «Alimentare il fuoco e non custodire la cenere», un invito chiaro a tutti i protagonisti di questa rivoluzione culturale.

Il percorso di degustazione del Festival della Cuccìa quest’anno si arricchisce con la presenza di sei cantine del territorio, protagoniste di una viticoltura eroica che racconta il volto di una Calabria da bere ad alta quota. Per questo motivo, Angelo Morrone, sommelier dell’associazione Enoguide ed Evoguide, ha regalato alcune pillole sul mondo del vino, offrendo spunti sull’abbinamento con la cuccìa e su come orientarsi tra i calici. In chiusura, Salvatore Pace, divulgatore agricolo ARSAC, ha illustrato l’impegno dell’agenzia nella ricerca e nella sperimentazione sul grano, con particolare attenzione al recupero dei grani antichi calabresi e alla sostenibilità. Dopo il dibattito moderato dalla giornalista Rachele Grandinetti, le stradine del centro storico di Pedace si sono riempite di volti e profumi: in tantissimi hanno assaggiato l’autentica cuccìa –  regina della festa – insieme ad altri prodotti del territorio, come i tradizionali cullurialli, emblema perfetto del tema della destagionalizzazione. A scaldare il clima (e questo primo assaggio d’inverno) ci ha pensato la musica di Antonio Grosso Trio e Fabio Curto Duo. Nell’aria, la voglia di stare insieme e quel senso di comunità che nasce quando ci si ritrova attorno alla stessa simbolica tavola.

L’appuntamento con la chiusura del Festival è rinviato a lunedì 6 ottobre, sempre a Pedace in piazza Matteotti, con show cooking, degustazioni e musica.

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