La splendida cornice del Santuario di San Francesco di Paola, simbolo di cura, di attenzione all’altro, dell’amore di Dio, Santo dell’azione sociale per eccellenza, si è tinta di azzurro accogliendo gli scout calabresi nei giorni 11 e 12 Novembre.
Circa 400 capi dell’Agesci Calabria si sono incontrati per vivere il Convegno Regionale dal titolo “Con Gesù sui passi di Emmaus…e nella nostra storia”. Scopo del convegno, approfondire, e aggiornare, le modalità, i linguaggi e le prospettive della proposta di esperienza cristiana che gli educatori dell’associazione fanno e condividono con i loro ragazzi e le loro ragazze. L’Agesci è sempre più consapevole che la fede in Cristo Signore non può, e non deve, essere una realtà accostata alle esigenze dei giovani, ma una dimensione che la permea dal di dentro e contribuisce a dare loro una dimensione ed un senso.
Vivere, incontrare, raccontarsi, generare, i verbi di un percorso avviato già l’anno scorso a livello nazionale. Un nuovo modo di “spiegare” la fede, inteso non più come trasmissione da chi sa a chi non sa, ma come un aprirsi, uno svolgersi di una storia personale che incontra la storia dell’altro, ed insieme ad essa si fa racconto dell’esperienza dell’amore di Dio, nelle nostre vite. Cercare e trovare, nella propria storia, la presenza di Gesù, prendendo consapevolezza dell’incontro quotidiano con Dio, allo scopo di generare un cambiamento profondo in noi, e una scintilla negli altri. Nella proposta di crescita scout, questo significa “essere chiamati alla responsabilità dell’annuncio e della testimonianza, che rende ognuno di noi strumenti di grazia per gli altri, nello spirito di servizio, secondo il cammino di ciascuno”!
Il secondo momento vissuto, invece, ha visto protagonista il centenario della nascita dello Scautismo Cattolico calabrese.
Il 7 aprile del 1923 nasceva, a Cosenza, il primo gruppo ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani), e dopo, a cascata, altri gruppi in tutto il territorio calabrese. Da allora sono trascorsi 100 anni fatti di storie, persone, esperienze, passione educativa ed impegno civile vissuti sulle orme di Cristo, che hanno accompagnato migliaia di giovani, nella speranza di potere rappresentare una risposta alle emergenze educative ed ai bisogni del nostro territorio. 100 gruppi, 1400 capi, oltre 6000 censiti. Da 100 anni siamo scout, e scegliamo di essere scout cattolici, di educare i nostri giovani. Abbiamo ripercorso questi anni di storia, con l’aiuto del Centro regionale di studi e documentazione dello scautismo Mons. Lembo, che da anni raccoglie materiale, testimonianze e ricordi dell’esperienza scout in Calabria. Scorrendo i cartelli della mostra saltano subito agli occhi le opere significative di quella Chiesa rappresentata da don Luigi Maletta, don Saverio Gatti, don Gaetano Mauro e tanti altri che nel tempo ha creduto alla metodologia scout.
Due le onorificenze consegnate in questa emozionante occasione:
- a Carlo Mascherpa, fondatore di molti gruppi nella zona del cosentino, “per l’instancabile impegno nella promozione dello scautismo, in virtù dell’esempio personale, generosamente profuso nel servizio ed al sostegno e crescita dello scautismo sul territorio”;
- ad Annunziata Bambara, del gruppo scout Lamezia Terme 1, unica donna ad aver ricoperto l’incarico di Responsabile Regionale, per due mandati non consecutivi, “che ritenendo opportuno accostare al movimento maschile, già presente, un’identica esperienza al femminile, si è impegnata a promuovere il Guidismo nel territorio calabrese.” “Oggi vivo la gioia dell’incontro.”, dice Nunzia, “Questi cento anni sono la prova che la proposta scout non è stata ferma, ma ha saputo sempre cogliere ed ascoltare i segni del tempo. Questa ricorrenza ci interpella, chi chiede di ricordare il passato, per costruire, attraverso il presente, il futuro della nostra regione. Quanto ho sempre realizzato è stato frutto della collaborazione e della relazione con gli altri, ma, soprattutto, dono della Grazia. Ai giovani dico: vivete con pienezza, per costruire cieli e terre nuovi.” Accanto e dopo di loro centinaia di uomini e donne hanno fatto proprio l’impegno a mantenere vivo, in questa regione tanto complessa e difficile, lo spirito e l’entusiasmo dell’esperienza scout.
Toccanti le parole di Fabrizio Marano, Capo Scout d’Italia, il quale nel consegnare le onorificenze ha ribadito che “è emozionante capire che qualcosa si muove continuamente, in questa regione, alla luce della Parola. Come si perpetui questo sforzo di coerenza per costruire una Calabria sempre diversa. Questo sforzo di coerenza non è personale: pronunciamo la nostra promessa di fronte a qualcuno che ci sussurra: “io ho fiducia che farai del tuo meglio”. Non esiste l’io, esiste solo il noi.”
Abbiamo percorso tante strade, sappiamo di avere davanti nuovi orizzonti e nuove sfide, da accogliere e verso cui camminare con gioia.