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Il Parco di Sibari alla Borsa del turismo archeologico a Paestum: dal 2 al 5 novembre

Il Parco di Sibari parteciperà, per il terzo anno consecutivo, alla Borsa mediterranea del turismo archeologico in programma a Paestum dal 2 al 5 novembre 2023. Oltre allo stand dedicato, inserito all’interno dello spazio espositivo del ministero della Cultura, il Parco sarà presente nella sessione di sabato 4 novembre dove il direttore Filippo Demma parteciperà alla conferenza “Parchi e musei statali autonomi e fondazioni: modelli di gestione del patrimonio archeologico a confronto” raccontando le novità del modello di gestione portato avanti a Sibari.

“L’edizione 2023, soprattutto, rappresenterà – si sottolinea in una nota- l’occasione per l’istituto autonomo del ministero della Cultura guidato da Gennaro Sangiuliano, di portare a Paestum il territorio della Sibaritide e tutti quegli enti, associazioni, musei privati, realtà associative ed imprenditoriali che stanno lavorando alla costituzione della Rete dei Musei della Sibaritide. Proprio lo scorso mese di giugno, Demma insieme ai rappresentanti istituzionali di 14 comuni della Sibaritide ricadenti nelle aree del Pollino, dell’Alto e del Basso Ioni), di una Arcidiocesi e di una Diocesi, di un Museo d’impresa, di tre Musei privati, del Parco Nazionale del Pollino e di un Ente gestore di due Riserve ambientali, hanno formalizzato l’adesione all’accordo che porterà alla nascita della Rete dei Musei della Sibaritide.

Anche quest’anno lo stand, proprio per dare ancora più sostanza alla rete socio-culturale che si sta creando attorno al Parco, ospiterà, insieme ai soggetti e agli enti summenzionati, anche realtà associative e imprenditoriali come le Terme Sibarite, i Laghi di Sibari il consorzio dei vini Dop delle Terre di Cosenza”.

“Si tratta di un progetto – ha commentato Demma – nato con l’obiettivo di strutturare una offerta culturale coordinata, che serva sia alla crescita culturale del territorio che al rilancio sul piano turistico nazionale e internazionale. Solo una offerta culturale condivisa e fruita, in primis, dalla comunità stessa da cui proviene può rappresentare la base di un’attrazione turistica che possa poi produrre sviluppo economico. Parliamo di un’integrazione tra le bellezze storiche, archeologiche e naturalistiche insieme alle eccellenze agroalimentari e vitivinicole del territorio.

A mano a mano che andiamo avanti, i numeri di presenze fatti registrare nel corso delle iniziative organizzate dal Parco di Sibari oltre che dagli eventi estivi organizzati dai Comuni e dagli Enti del circondario ci dicono – ha concluso Demma – che la logica di sistema è ormai una necessità per innalzare il livello dell’offerta e fare in modo che la Sibaritide, da meravigliosa realtà locale, diventi anche un attrattore turistico”.

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