Si è tenuta nelle giornate di mercoledì 13 e giovedì 14 settembre la Festa de l’Unità a Castrovillari. Il nobile proposito era quello di evidenziare una serie di criticità che stridono con il concetto di uguaglianza. Così è stato, alla presenza anche di Anna Laura Orrico (Deputata alla Camera per il M5S) e Marina Sereni (Segreteria nazionale PD, Responsabile Sanità).
I temi trattati sono quelli che da sempre, come Italia del Meridione, avvertiamo fra i più sensibili e per i quali ci battiamo ogni giorno: la sanità e le disuguaglianze territoriali che la caratterizzano; la formazione e il dimensionamento scolastico previsto dal Governo; l’autonomia differenziata e la proposta Calderoli, sottolineando le carenze infrastrutturali già presenti al Sud inevitabilmente destinate ad acuirsi.
È stato un piacere per me, dunque, ascoltare gli interventi della rappresentanza politica, in particolare quelli di Orrico e Sereni, le quali hanno denunciato le disparità presenti in tema sanitario e la questione scuola, rivendicando i sacrosanti e ineccepibili principi sanciti dalla Costituzione italiana.
Il problema è che, dopo l’ammaliamento iniziale, mi è venuto in mente che i partiti di riferimento di Orrico e Sereni sono quelli che hanno governato per anni, anche insieme, il Paese. PD e M5S erano al governo quando, per esempio, ci si è trovati a fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al Covid-19. E sicuramente si saranno resi conto delle esiziali criticità emerse, che hanno sancito con danni irreparabili il fallimento del sistema ospedalocentrico. La sanità lombarda non è stata capace di fronteggiarla, quell’emergenza, mettendo a nudo gli effetti degli scarsi investimenti destinati alla medicina territoriale.
E così mi sono posta una serie di domande: se la sanità è arrivata a questo livello, quello in cui non è più in grado di garantire perequazione sui livelli essenziali di assistenza, chi dovrebbe fare autocritica? Il governo Meloni che certamente non è esente da responsabilità, oppure chi non ha arrestato l’emorragia di una malagestione che si sta perpetrando da anni?
Italia del Meridione è fermamente convinta che la sanità pubblica debba essere difesa, ma per poter giungere a servizi adeguati bisogna investire in termini economici, agendo sulla disuguaglianza territoriale esistente in termini di fondo sanitario. Oggi PD e M5S propongono di incrementare i fondi sanitari, arrivando al 7,2% del PIL e allora mi chiedo, di nuovo: perché non l’hanno fatto negli anni di governo? E perché la medicina territoriale non è mai stata protetta, incentivata, implementata?
Altri interrogativi, poi, sono sorti in me a proposito della questione scuola. Ho la netta impressione che il dimensionamento in atto (che porterà alla cancellazione di 79 autonomie scolastiche in Calabria, di cui 29 nella provincia di Cosenza) venga malvisto sì, ma per una ragione sbagliata che non centra il vero fulcro del problema. A me sembra che le continue proposte di poli e le tensioni che ne derivano denotino un aspetto, ovvero un interesse esclusivamente rivolto agli eventuali dirigenti che potrebbero perdere la propria postazione.
Io penso che il principale problema stia altrove e si rintracci nel diritto a un’istruzione e a una formazione adeguata. Il dimensionamento, infatti, non può che comportare difficoltà ai nostri bambini e ragazzi. Ci siamo posti davvero la domanda: “Che scuola vogliamo dare ai nostri figli?”. Perché nessuno si è chiesto, ad esempio, come le scuole potranno concretamente gestire 1500 alunni? Perché non si investe su una formazione migliore per i docenti, per una scuola che non sia fatta di mere nozioni ma che inviti alla lettura e quindi alla cultura, promuovendola come unico mezzo per essere veramente liberi?
L’aspetto più preoccupante è che, durante l’evento a Castrovillari, non solo non sono arrivate le risposte, ma non ci si è posti neppure le domande, limitandosi ad una sterile accusa alla maggioranza di governo. E allora, PD, mi chiedo ancora: dov’è la sinistra, dove sono finiti temi come questi che dovrebbero essere il cardine della vostra azione politica? Perchè non vi spiegate le ragioni di un elettorato sempre più esiguo, all’interno del quale molte persone disinnamorate della politica hanno preferito rimanere fuori dalla tornata elettorale? E perché, M5S, un partito popolare come il vostro non cerca di diventare più pragmatico, proponendo contenuti e soluzioni concrete ai cittadini? Perché non fare autocritica pensando agli anni di governo e al proprio operato, anziché riadattarsi rapidamente al fin troppo comodo status di partito d’opposizione?
La certezza è che ledere i principi su cui si incardinano la sanità e la scuola significa ledere dei diritti fondamentali che immancabilmente determinano disuguaglianze, nel momento in cui non sono garantiti allo stesso modo sull’intero territorio nazionale. Italia del Meridione ha già redatto una proposta di legge popolare che prevede una diversa ripartizione del FSN (Fondo Sanitario Nazionale) e prossimamente comincerà la fase operativa, con la raccolta di firme propedeutica alla presentazione della proposta a livello parlamentare e poi in sede di conferenza Stato-Regioni.
Occorre sensibilizzare i cittadini, le famiglie, piuttosto che limitarsi ad esprimere pareri pregiudizievoli che non prevedono l’analisi dei contenuti e, soprattutto, degli effetti concreti che certe azioni politiche determinano. Occorre restituire centralità ai territori, alle condizioni individuali e quotidiane, alle criticità sperimentate giorno dopo giorno.
Non le belle parole, quindi, e neppure la critica aprioristica: servono azioni fondate e determinate dall’ascolto delle situazioni reali, quindi dei territori. Un principio che Italia del Meridione difende fin dalla sua nascita.