Dodici dipinti e dodici sculture in legno di cedro raffiguranti i volti degli Apostoli, negli ultimi giorni di vita di Gesù. La pittura materica di Amodio realizzata con la tecnica della tempera grassa, qui si è espande nella piena tridimensionalità – corporea, tattile, olfattiva – della scultura lignea.
Le sculture, fruibili tattilmente, suggellano l’incontro tra arte e sostenibilità ambientale perché sono realizzate col legno degli alberi caduti per una forte tempesta a Verona, il 23 agosto 2020. Colore, materia e voce danno vita ad una narrazione immersiva per ogni visitatore. Le dimensioni molto grandi dei dipinti permettono anche alle persone ipovedenti, di immergersi nelle personalità degli apostoli, mentre le sculture tattili e i dipinti “udibili” consentono anche alle persone non vedenti di fruire dell’opera.
Per ogni dipinto, infatti, è presente un QR Code con un testo del biblista Monsignor Martino Signoretto, Vicario alla cultura della Diocesi di Verona, interpretato dall’attore Alessio Tessitore. Le opere parlanti assumono un significato di resilienza, particolarmente forte durante l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
L’autore, Antonio Amodio, è nato a Verona nel 1972, inizia precocemente la sua attività prima come scultore alla scuola di Giovanni Massagrande e poi come pittore. Fondamentali nella sua formazione sono l’incontro nel suo studio romano con il grande scultore Giacomo Manzù e quello col pittore e scultore veneziano Saverio Barbaro.
Multisensoriale, multimediale e inclusiva per far dialogare arte e spiritualità, la mostra, ideata dalla direttrice Paola Tessitore e curata dallo storico dell’arte Davide Adami, è promossa dalla “Fondazione Verona Minor Hierusalem” e organizzata dalla Dott.ssa Ester Francesca Aloise direttrice artistica della “Fondazione San Francesco di Paola Onlus”.