Grande successo per il convegno dal titolo “Dal curare al prendersi cura” svoltosi questa mattina presso l’aula Domenico Ferrante dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, organizzato in collaborazione tra lUnità operativa del reparto di Oncologia e l’associazione Alice Odv.
Ad iniziare i lavori, – si legge in un comunicato stampa – la presidente dell’associazione dottoressa Angela Richichi che dato il benvenuto al sindaco Paolo Mascaro accorso per fare i saluti istituzionali. Hanno poi relazionato per la prima sessione denominata “Salute e Benessere fisico, psichico e sociale”, le dottoresse Chiarella e la psicologa dottoressa Corsini in appoggio al reparto Corsini. La prima ha illustrato e spiegato, attraverso l’uso delle slide, gli effetti delle terapie delle donne sottoposte ai cicli di chemio per tumori al seno ed ai polmoni. Ha tracciato quelli che devono essere i comportanti di reazione e gli stili e qualità di vita da adottare. La stessa Chiarella, medico oncologo, ha poi a menadito e con un linguaggio molto soave, ribadito come nei momenti in cui si assiste e si cura un malato si debba parlare di condotta e continuazione della vita e non di sopravvivenza . La dottoressa Corsini ha poi parlato del rapporto che lei stessa vive con gli ammalati ed i percorsi che segue insieme a loro. Ha utilizzato quale stigma del suo approccio quelli di filosofi dell’antica Grecia quali Platone ed Aristotele ed ha fatto riferimento a quello che è il padre della medicina Ippocrate ed al suo giuramento fatto per la professione che svolge, riportando testimonianze anonime dei suoi ammalati di corsia.
A chiudere la prima sessione la relazione dal titolo “Terapie integrate per la gestione delle tossicità” a cura , della dottoressa Eloisa Mauri, farmacista e membro dell’associazione Alice. Anche lei come le colleghe, avvalendosi di apposite slide, ha spiegato e fatto vedere gli effetti chemio-terapici che si possono avere sulla pelle, sulle unghie, della caduta dei capelli, che non è sempre certa, e del pericolo di infezioni per l’uso spesso sprovveduto di prodotti non testati scientificamente. Nel pomeriggio si è poi aperta le seconda sessione inaugurata dalla dottoressa Annalisa Spinelli, medico ed assessore alla cultura del Comune di Lamezia Terme che nella relazione titolata Giuste regole per un sano stile di vita, ha rimarcato l’importanza della prevenzione per i tumori al seno ed all’utero ed ha poi spiegato come si può cercare di prevenire soprattutto, ma anche combattere una volta arrivato, il cancro. ossia adottando uno stile di vita salutare, praticando sport e facendo lunghe passeggiate con attenzione anche al fattore mentale, facendo esempi di pazienti che vivono la condizione di malati anche con cancro metastatico, con un ottimismo che diventa la cura in più ed il valore aggiunto nel percorso di cure. Poi è stato il turno della dottoressa Riccelli, che ha erudito nella sua relazione dal titolo “La nutrizione durante il percorso di cura” , dell’importanza fondamentale di tenere una alimentazione attenta a quelle che sono le esigenze del malato in relazione al percorso di cura che sta affrontando, indispensabile ciò per non far proliferare il tumore.
Hanno moderato gli interventi Gabriella Miglio membro dell’associazione Alice, le dottoresse Aiello e Saladino, il dottore Trapuzzano e l’infermiera del reparto oncologia Maria Bubba, e la professoressa Migale. A coordinare tutto il convegno , la primaria del reparto, dottoressa Pina Molinaro che dopo aver fatto intervenire l’ex primario dottor Ettore Greco che si è complimentato per l’evento organizzato, ha poi chiosato sull’importanza che riveste avere un rapporto umano col paziente, di dargli sostegno e coraggio e soprattutto dell’obbligo deontologico di non nascondere nulla all’ammalato, ma di fornirgli la verità e la spiegazione sul suo quadro clinico, in un modo attento ed edulcorato, La Molinaro ha poi sottolineato come è importante per gli oncologi che i pazienti non siano dei numeri, ma persone “per questo che a noi piace di ricordare i nomi di quelli che si affidano alle cure del nostro reparto”. La primaria ha poi tenuto a precisare come nel reparto di oncologia non si fa intramoenia. “Tutte le cure e le visite di cui un paziente necessita vengono espletate nella nostra funzione pubblica di medico, perché questa è la nostra vocazione, svolgiamo questa professione perchè ci piace e non per i soldi.
Alla fine un ricco buffet e gli attestati di partecipazione a tutti coloro che hanno collaborato e partecipato, distribuiti dalla capo-sala del reparto oncologico Gina Primavera. E’ stato un evento importante e sottolineo ciò in questa mia riflessione finale di malato oncologico con un cancro metastatico al quarto stadio, che mi ha dato una forza ed una carica in più per continuare la mia battaglia affidandomi alle cure di un reparto che , nonostante le difficoltà oggettive, funziona perfettamente dal personale Oss, passando per quello infermieristico e finendo all’equipe medica guidata alla perfezione dalla dottoressa Pina Molinaro.