Una giornata all insegna del turismo sostenibile, lento e immersivo, e della valorizzazione del territorio. È stata questo l’iniziativa “Nutrire il futuro-Un percorso verso il cibo sostenibile” promossa dall’Adoc Calabria (Associazione difesa e orientamento consumatori) della Uil, a Sellia Superiore, piccolo centro dalle antiche origini magnogreche e bizantine a due passi da Catanzaro.
Location d’eccezione per questo appuntamento a carattere regionale: l’agriturismo “Digorà”, sulla versante ovest della vallata del Simeri alle pendici della Sila catanzarese. Storia, natura, cultura, tradizioni, itinerari ed esperienze enogastronomiche hanno costituito il filo rosso di una autentica full immersion nel contesto di una realtà ambientale “ispirata – come ha spiegato Nicola Coppoletta, presidente di Adoc Calabria salutando i partecipanti – ai principi cardine dello sviluppo turistico sanciti dall’Organizzazione mondiale del turismo”.
“La nostra associazione – ha aggiunto Coppoletta – oltre a portare avanti le azioni più strettamente legate alla tutela dei consumatori si occupa anche di attuare dei progetti di interesse e di utilità pubblica. E in questo senso questa iniziativa, che punta a mettere a frutto le opportunità offerte dal ‘Cammino Basiliano’ che tocca anche il nostro territorio, fa parte di un progetto che, come Adoc, stiamo portando avanti a livello nazionale per sensibilizzare i cittadini e nel contempo valorizzare i nostri territori esaltandone le straordinarie e spesso poco conosciute peculiarità in un’ottica di sostenibilità”.
Temi ripresi e rilanciati dalla sindaca di Sellia Sara Giordano che ha insistito molto sulla necessità di riscoprire i tanti tesori storici culturali di quest’area da veicolare attraverso le nuove tecnologie. Giordano ha quindi annunciato la partecipazione del suo Comune alla Bto, l’appuntamento di riferimento in Italia per il Turismo digitale in programma alla Leopolda di Firenze.
A riempire di contenuti le tappe di un percorso finalizzato alla migliore conoscenza di un ecosistema a misura d’uomo è stato quindi l’etnobotanico Carmine Lupia, docente universitario e ricercatore, tra gli ideatori del “Cammino Basiliano”, itinerario che corre lungo 1,500 chilometri per 160 comuni della regione. “Dal punto di vista culturale , perché è la cultura l’elemento cardine su cui fare leva in una regione come la nostra – ha detto Lupia – questo ‘Cammino’ riscopre e rilancia le radici della storia europea tra Oriente e Occidente. La sfida che abbiamo davanti – ha aggiunto Lupia sottolineando i molteplici aspetti di un vissuto calabrese che poggia su secoli di storia – è quella di trasformare la marginalità in tipicità. E tutto questo potendo contare su una biodiversità che è una tra le più varie, se non la più varia, al mondo”.
Tanti e interessanti i contributi dei partecipanti alla giornata e degli imprenditori del settore enogastronomico della zona che hanno offerto la possibilità di degustazioni delle loro produzioni tipiche: dalla pasta Fioccata (Zagarise) nelle sue varie versioni ai salumi tipici dei fratelli Zangari (Sersale), dal vino dell’azienda dell’Aera (Soveria Simeri) all’olio extravergine di oliva dell’azienda Ieracoli (Sersale) fino all’azienda Celi (Sersale) con il suo miele tradizionale. Prodotti, è stato detto, che continuano a garantire un legame tra passato e presente, tradizione e innovazione.