“Vorrei sognare qui, di fronte al monumento ai caduti, che si possa cambiare quell’espressione che afferma “se vuoi la pace, prepara la guerra”, in un’altra espressione: “se vuoi la pace, prepara la pace”. Un cambio di espressione per cambiare mentalità, creare un contesto che sappia far cadere tutto ciò che ci divide e valorizzare tutto ciò che unisce, che ci tiene insieme nell’armonia, nella pace, nella gioia”. Così il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi, intervenuto alla cerimonia del 4 novembre, giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, durante la quale stata deposta una corona al monumento ai caduti su Corso Numistrano, alla presenza dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle associazioni d’arma, della polizia locale, del sindaco Paolo Mascaro e del presidente del consiglio comunale Giancarlo Nicotera.
“L’espressione che mi piace – ha detto il vescovo ringraziando le Forze dell’Ordine per la loro missione quotidiana nella comunità e accanto ad ogni cittadino – è quella di “servitori dello Stato”, che esprime lo stile autentico dell’essere cittadini, di chi contribuisce ogni giorno, ognuno nel proprio versante, alla crescita di un’intera nazione. La testimonianza di tutti voi, servitori dello Stato, e anche quella di ognuno di noi dev’essere orientata a costruire un’umanità nuova, accogliente e pacifica. Se vogliamo la pace, prepariamo la pace e, senza volerlo, ci troveremo a vivere in un mondo migliore”.
All’inizio del suo intervento, il vescovo Parisi ha espresso la vicinanza della chiesa lametina ai carabinieri feriti nell’incidente di questa notte a Lamezia Terme e a tutti coloro che ogni giorno, in ragione del loro lavoro, sono esposti a situazioni di rischio per la loro vita.