Giunge a conclusione il settenario di preghiera e di riflessione in preparazione alla festa liturgica di San Giovanni Paolo II, Papa Santo e protettore della famiglia: oggi il 22 ottobre al Santuario Diocesano di Cardolo – e a lui dedicato – la solenne liturgia verrà presieduta dal vescovo emerito della diocesi lametina, Sua Ecc.za Mons. Vincenzo Rimedio alle ore 18.30.
Il cammino che è stato compiuto lungo le celebrazioni e i vari momenti di riflessione ha avuto come scopo la riproposizione degli insegnamenti di San Giovanni Paolo II riguardanti “il mistero della presenza del Risorto” tra i suoi credenti attraverso il Sacramento dell’Eucarestia, insegnamenti che lo stesso Sommo Pontefice racchiuso nell’Enciclica “Ecclesia de Eucharistia”, ultimo suo documento magisteriale, scritto in occasione del suo 25° anniversario di pontificato. Se pur pubblicato 20 anni fa, il documento papale, mantiene vivo il suo naturale fine: far riflettere e comprendere l’Eucarestia e il suo fondamentale ruolo nella vita spirituale dei singoli e delle comunità.
Il rapporto tra la Chiesa – e quindi i cristiani – e l’Eucaristia è vitale ed essenziale.
La Chiesa nasce infatti dallo stesso mistero pasquale, del quale l’Eucaristia ne è il sacramento per eccellenza. “L’istituzione dell’Eucaristia – leggiamo nell’enciclica – anticipava sacramentalmente gli eventi che di lì a poco si sarebbero realizzati a partire dall’agonia del Getsemani”, per riproporre sugli altari, sacramentalmente nei secoli.
Riflettere sul dono dell’Eucaristia fattoci da Cristo, tanto incommensurabile da sembrare incredibile, e sulle sue profonde e vertiginose verità e bellezze, le cui ricchezze di aspetti e di risvolti e le sue stimolanti sollecitazioni, deve portare necessariamente il credente “a sentimenti di grande e grato stupore”.
l’Eucaristia è per la Chiesa sorgente e forza propulsiva di slancio missionario per i singoli fedeli e per le comunità ecclesiali. È sollecitazione e sostegno nel procurare che altri possano sedersi alla stessa mensa, per condividere lo stesso Pane e lasciarsi assimilare dal Corpo di Cristo. È principio, cioè, e culmine dell’’evangelizzazione.
“L’Eucaristia – ci ricorda San Giovanni Paolo II – presenza salvifica di Gesù nella comunità dei fedeli e suo nutrimento spirituale, è quanto di più prezioso che la Chiesa possa avere nel suo cammino nella storia”.
Ecco perché nonostante l’ora drammatica – gravida di crisi e d’incognite a motivo dei scenari di guerra in corso – in cui si trovano la Chiesa e l’umanità intera la speranza non manca: Gesù risorto, Redentore dell’umanità, Vincitore della morte, presente tra noi nel suo divino Sacramento. Sostenuti ed uniti a Lui, si può avere la forza e il coraggio di andare avanti e di pregare perché il dono indispensabile della pace venga concesso ai cuori e ogni conflitto si fermi per dare spazio al dialogo e al confronto reciproco per la tutela del dono della vita di ogni individuo.