L’associazione culturale Kalibreria promuove un incontro pubblico dal titolo “Cronaca di una morte annunciata: autonomia differenziata”. Proprio come nel romanzo di Márquez, l’intenzione di commettere un delitto fu resa pubblica dagli esecutori alla cittadinanza e, nonostante tutti sapessero dell’imminente tragedia, nessuno mosse un dito per evitare la morte di Santiago. Lo stesso triste epilogo incombe sulla nostra regione e su tutto il sud Italia. Chi muove i fili di questa lunga riforma, che da anni cerca di dividere la Repubblica in due tronconi, è ben consapevole delle conseguenze nefaste per le regioni meridionali che deriverebbero dall’estensione dell’autonomia differenziata.
Dall’altro lato, chi queste conseguenze le subirà sembra non curarsi di ciò, intorpidito in un senso di rassegnazione o in un silenzio di comodo. È necessario, invece, riportare al centro del dibattito pubblico e dell’attenzione dei cittadini il tema dell’autonomia differenziata, soprattutto alla luce del recente ddl “Calderoli”, per far comprendere l’enorme disagio a cui le regioni del sud Italia andranno incontro in termini di servizi, sanità, istruzione, trasporti, ambiente e welfare. In una regione come la Calabria, dove già si segnalano carenze gravi nell’erogazione dei servizi, la situazione che si verrebbe a creare sarebbe insostenibile per i cittadini. La Kalibreria, che ha aderito al “Tavolo NO AD Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti”, si oppone fermamente a questo tentativo di riforma proposto dal governo Meloni. Insieme a diversi costituzionalisti, economisti, esponenti del mondo della cultura, della scienza, dell’arte, del giornalismo sono numerose, anche se ancora insufficienti, le voci che si stanno alzando in difesa dell’unità del nostro Paese e dell’uguaglianza dei diritti messi in discussione dal decentramento democratico messo in atto da un provvedimento che colpirà tutto il Paese, soprattutto il Sud. Bisogna avere una chiara consapevolezza del pericolo che l’autonomia differenziata comporterebbe in termini di eguaglianza dei diritti.
Di fronte alla messa in discussione dei diritti fondamentali garantiti a tutti e tutte dalla nostra Costituzione, ogni cittadino deve mobilitarsi, portare il suo contributo, in ogni città, in ogni piazza, prima che sia troppo tardi. Deve essere chiaro a tutti che non si tratta di una riforma di carattere puramente amministrativo e che elimina la burocrazia (ricordate? Dicevano la stessa cosa di quando abolirono le province) e chi sostiene questo o ignora il testo del ddl Calderoli o è in mala fede. Ciò che viene ad essere eliminata, invece, è la dignità, il rispetto e i diritti dei cittadini del sud Italia. Infatti, questa prospettiva di riforma assegna alla potestà legislativa delle regioni materie importantissime che segnerebbero una frattura insanabile nello stato repubblicano per come oggi lo conosciamo e per l’eguaglianza tra i cittadini. Non siamo cittadini di serie B. Da stigmatizzare è l’operato del governo la cui leader ha buttato fumo negli occhi dei cittadini calabresi pugnalandoli alle spalle con questa riforma. Così come riprovevole è il comportamento di quelle forze politiche che ambiguamente hanno preferito rimanere in silenzio. Lo stesso presidente della regione Calabria ha definito l’autonomia differenziata come “una grande occasione”, viene da chiedersi per chi lo sia. Non di certo per i cittadini calabresi.
Questa battaglia allora dovremmo portarla avanti noi. Noi cittadini dobbiamo riprendere in mano il nostro destino e non delegare sempre ad altri il nostro futuro. Non avere gli stessi servizi, le stesse tutele significa minare seriamente le nostre possibilità di sviluppo economico e sociale e il futuro dei nostri figli. Chi nella campagna elettorali, amministrative e politiche, cerca sistematicamente voti per quei partiti che questa situazione hanno determinato, ha venduto la propria gente e la propria terra per una poltrona avallando così, di fatto, la secessione dei ricchi. Inoltre, spesso e volentieri queste persone sono le stesse che poi mandano i loro figli nelle università del nord e i propri cari a curarsi negli ospedali settentrionali. Pertanto, la Kalibreria invita tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questa regione all’incontro pubblico che si terrà sabato 18 febbraio alle ore 17.30, presso la sala consiliare del Comune di Soverato, che vedrà come relatori: Giancarlo Costabile (docente Unical); Vittorio Daniele (docente Umg) e Walter Nocito (docente Unical). Interverranno anche Giulio Santopolo (sindaco di Petrizzi) e Santo Gioffrè (medico e scrittore). La serata sarà moderata da Silvio Messinetti, giornalista de “Il Manifesto”.