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Il Cammino del Pane unisce Calabria e Basilicata: una giornata per raccontare il futuro attraverso il bene più antico dell’umanità

Ci sono giornate che raccontano un territorio più di mille dossier. A Matera, il 6 dicembre, “Il Cammino del Pane – Sentieri di Comunità” ha unito persone, istituzioni, comunità e visioni dentro un’unica trama, semplice e potente, come il pane.

Tra Palazzo Malvinni Malvezzi e Palazzo Viceconte, Matera è tornata a essere capitale della cultura dell’accoglienza, ospitando incontri, dialoghi, testimonianze, laboratori e momenti narrativi che hanno attraversato le storie del Mediterraneo e lo sguardo rivolto al futuro.

La mattinata ha visto una partecipazione ampia e qualificata; dopo i saluti di S.E. Mons. Benoni Ambarus, Vescovo di Matera-Irsina e di Tricarico, di Francesco Mancini, presidente della Provincia di Matera e di Giuliano Paterino, assessore alle Attività Produttive del Comune di Matera, si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Del mare e della terra faremo pane” e la presentazione dell’associazione “Rete delle Città del Pane e del Grano”. A seguire studiosi, operatori culturali, associazioni si sono riuniti per discutere del pane come patrimonio identitario, della filiera cerealicola come risorsa strategica e del ruolo delle comunità nei processi di rigenerazione territoriale con interventi di Michele Saponaro, Esperto riconoscimenti IGP/DOP, Elena Baldassarre, presidente Condotta Slow Food Matera, Angelo Fiore, Crea-Aa, responsabile dell’azienda sperimentale “Campo 7”; Tommaso Padula, portavoce della Comunità Slow Food, Antonio Corrado, direttivo Rete delle Città del Pane e del Grano.

Nel pomeriggio, “Calabria e Basilicata: il dialogo che diventa progetto”, un confronto istituzionale aperto e concreto tra associazioni di categoria, Gal di Basilicata e Calabria, arricchito dagli interventi di Carmine Cicala, assessore all’Agricoltura Regione Basilicata, Lucia Gaudiano, assessore al Patrimonio e Sassi – UNESCO Comune di Matera, Francesco Macrì, presidente Gal Terre Locridee, Guido Mignolli, direttore Gal Terre Locridee; Antonio Blandi, Officine delle Idee, ideatore del Cammino del Pane, Angelo Zizzamia, presidente Gal Start2020 Basilicata, Domenico Bernardi, presidente Rete delle Città del Pane e del Grano, Piero Pettenò, Marco Polo Project,  Sergio Fadini, sociologo del turismo, Michele Saponaro, esperto IGP e DOP; Nadia Giannico, Confcommercio Laterza.

Un tavolo ricco di contributi, che ha aperto la strada alla costruzione di un modello interregionale condiviso, capace di far dialogare filiere agricole, cammini rurali, comunità del cibo e nuovi scenari di turismo esperienziale.

Un progetto che guarda lontano, pronto ad allargarsi ad altri territori italiani e – come suggerisce la storia stessa del pane – oltre i confini nazionali. Il Cammino del Pane non è un evento. È un processo. Un laboratorio permanente che unisce persone diverse attorno a un simbolo che appartiene a tutti. Un progetto che crea partecipazione genuina, mette al centro comunità rurali e urbane, recupera saperi antichi e li trasforma in nuove economie, connette cultura, agricoltura e territorio, rafforza la qualità delle relazioni e la coesione sociale, apre nuove strade al turismo lento e comunitario.

Le parole di Papa Francesco, più volte ricordate, hanno risuonato come bussola morale dell’intera giornata: “La felicità è un pane che non si mangia da soli.”

«Calabria e Basilicata hanno avviato un percorso che parla di pane, ma anche di futuro e Matera, ancora una volta, si conferma luogo in cui le comunità diventano progetto. Come Gal, siamo stati tra i primi a intuire la portata di un itinerario fisico ed emotivo come questo, iniziato quattro anni fa a Locri e seguito da un’altra tappa importante a Treviso; ora dalla città dei Sassi proponiamo nella Locride la candidatura a Capitale del Cammino del Pane 2027» dichiara il presidente Francesco Macrì.

Una candidatura che dialoga con l’eventuale conferma di Matera Capitale del Cammino del Pane per il 2026, in coincidenza con le celebrazioni per Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo. L’organizzazione del Cammino del Pane comunicherà ufficialmente le designazioni nei prossimi giorni.

«Le strategie di sviluppo, inoltre, vanno verso il panturismo, la nuova visione che legge il pane non solo come alimento, ma come infrastruttura culturale, lente narrativa e itinerario che propone un turismo più umano, lento, essenziale, centrato sulla qualità della vita e sulla bellezza dell’incontro» sottolinea il direttore Guido Mignolli.

«Il pane genera un dialogo bello e complesso su diritti, felicità, territori che non vogliono arrendersi allo spopolamento e all’indifferenza. Il Cammino del Pane continua. E ogni nuova tappa sarà un modo per ricordarci che lo sviluppo non si misura solo in cifre, ma in relazioni, gesti, comunità, proprio come il pane» conclude Antonio Blandi.

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