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In Calabria l’incontro regionale dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi

Si è svolto ieri all’Agriturismo Costantino a Maida (Catanzaro), ospiti di Mariangela Costantino, l’incontro regionale dell’Alleanza Slow Food dei cuochi della Calabria. All’appuntamento, organizzato con il sostegno della Regione Calabria – Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale con lo scopo di avvicinare contadini, pescatori, allevatori, trasformatori e osti che fanno parte della rete della Chiocciola in Calabria, hanno preso parte 44 cuochi e 24 produttori.

 

Obiettivo della giornata, nella quale si è fatto il punto sui progetti storici dell’associazione – a cominciare dai Presìdi Slow Food e dell’Arca del Gusto – in Calabria, è stato rafforzare le relazioni tra produttori e cuochi del territorio. Particolarmente apprezzato il momento chiamato Connessioni del Gusto, il format in stile speed date che ha consentito un dialogo diretto tra i diversi attori della filiera, dal campo alla tavola. Da un lato, i produttori hanno avuto l’opportunità di raccontare il proprio lavoro e di farsi conoscere; dall’altro, cuoche e cuochi hanno potuto raccogliere contatti, idee e segnalazioni preziose, da mettere a frutto ai fornelli nei propri locali.

 

L’incontro è stato organizzato nel quadro di Presidiamo la Calabria, il progetto di Slow Food Italia, in sinergia con Slow Food Calabria e sostenuto dall’assessorato all’Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione della Regione Calabria, attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione 21-27, che ha l’obiettivo di tutelare le piccole produzioni di qualità. Il progetto, lanciato lo scorso anno, prevede l’avvio di almeno sei nuovi Presìdi Slow Food in Calabria entro la fine del 2026 e la segnalazione sull’Arca del Gusto di almeno dieci nuovi prodotti. Un lavoro di mappatura della biodiversità e di supporto a chi lavora ogni giorno per la salvaguardia del patrimonio agroalimentare attraverso modelli produttivi che rispettano la salute dell’uomo, degli ecosistemi e delle risorse naturali.

 

Ai lavori ha preso parte anche Francesco Sottile, docente di Biodiversità degli agrosistemi e Tutela e valorizzazione del paesaggio agrario all’Università di Palermo e vicepresidente di Slow Food Italia: «La transizione agroecologica non è solo una questione tecnica o ambientale, ma una scelta politica che riguarda il modello di società che vogliamo costruire – ha sottolineato –. Significa ripensare il nostro rapporto con la terra, con il cibo e con chi lo produce, mettendo al centro la cooperazione e la giustizia sociale». Rivolgendosi alla platea di agricoltori e ristoratori, Sottile ha ribadito l’importanza di un «nuovo percorso politico che veda un dialogo forte tra voi, i cittadini e le istituzioni, con la finalità di riconoscere il valore delle relazioni e dei saperi condivisi. Fare agroecologia vuol dire coltivare relazioni, e quando queste relazioni entrano nelle politiche pubbliche, nelle scuole e nelle comunità, l’agroecologia diventa cultura, cura e futuro per tutti».

 

«La Calabria è una regione profondamente biodiversa e ha tanto da dare in termini di eccellenze e qualità agroalimentare – ha dichiarato l’assessore ad Agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione della Regione Calabria, Gianluca Gallo –. Sentiamo il dovere di coltivare l’ambizione alla qualità e con la preziosa collaborazione di Slow Food cerchiamo di fare sempre di più. Dobbiamo imparare a raccontarci meglio, perché non ci manca nulla: il ruolo dei cuochi è fondamentale, perché da un lato valorizzano il lavoro di chi produce le materie prime e dall’altro sono ambasciatori verso i consumatori».

 

«Il senso dell’incontro è la volontà di far dialogare in maniera concreta i cuochi e i produttori – ha spiegato Michelangelo D’Ambrosio, presidente di Slow Food Calabria –. Parliamo di produttori di piccola scala, che lavorano in aree interne talvolta non facilmente raggiungibili, e di cuochi i cui tanti impegni lasciano poco tempo per andare a visitare i luoghi e avere conoscenza diretta dei fornitori. Ma i rapporti funzionano se al centro della relazione ci sono il cuore e l’anima, quella che noi di Slow Food amiamo chiamare intelligenza affettiva. Relazioni che progetti come Presidiamo la Calabria facilitano: i Presìdi Slow Food appartengono alla storia di un territorio, e se una regione si occupa della sua storia significa che ha un’idea precisa su come immaginare il suo futuro».

 

«Da questa giornata porto a casa tanta speranza nel rafforzare i rapporti con altri soggetti di questo territorio, non soltanto produttori ma anche noi ristoratori» ha concluso Delfino Maruca, cuoco del ristorante Il Vecchio Castagno di Serrastretta (Catanzaro) e storico membro dell’Alleanza Slow Food dei cuochi. «Per me l’Alleanza è una forma di socializzazione, così come lo è il rapporto con i produttori. Il bello della filosofia di Slow Food sta proprio in questo: non è soltanto gastronomia, ma senso di comunità e impegno politico».

 

Il progetto dell’Alleanza Slow Food dei cuochi è sostenuto da Acqua S. Bernardo, Arix, Cuki, Paderno, Pastificio Di Martino, QBA – Quality Beer Academy e Ricrea.

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