Ci sono angoli di Calabria in cui le vigne parlano. Raccontano storie di radici profonde, dedizione e di scelte coraggiose. È tra le colline del Savuto che nasce Rosaspina: non solo un vino, ma un‘idea. Un progetto che sa di terra e profuma di impegno sociale.
Spadafora 1915, storica azienda agricola fondata nel 1915 a Donnici, in provincia di Cosenza, ha saputo evolversi, attraversando le generazioni e abbracciando il cambiamento senza mai perdere la propria identità. Rosaspina ne è l‘incarnazione: un‘etichetta speciale, protagonista dello stand in rosa al Vinitaly 2025, che ha conquistato attenzione e consensi con la forza delle storie autentiche.
«Rosaspina è la nostra etichetta di punta, ci gratifica nelle vendite ma soprattutto dal punto di vista umano – racconta Ippolito Spadafora, alla guida dell‘Azienda – È un vino fortemente voluto da mia moglie Manuela. Pensato per le donne, ma soprattutto per accompagnarle con sensibilità su un percorso difficile come quello della prevenzione oncologica».
Il Rosaspina è infatti legato all‘associazione “Una Mano sul Cuore”, impegnata nella lotta contro le malattie oncologiche femminili. Per ogni bottiglia venduta, un euro viene devoluto in beneficenza. Un gesto semplice, concreto. E i risultati sono tangibili: i fondi raccolti hanno già permesso l‘acquisto di supporti pediatrici per rendere meno traumatiche le terapie oncologiche sui più piccoli. Ma l‘impegno sociale dell‘Azienda non si ferma qui: promuove screening a prezzi accessibili, sostiene canili in difficoltà, aiuta realtà spesso dimenticate.
Prodotto da uve Greco Nero e affinato tre mesi in barrique, Rosaspina è un rosato elegante e persistente. Note floreali e agrumate lo rendono femminile nella forma, potente nel messaggio. È un vino che accarezza e colpisce, che parla al cuore prima ancora che al palato.
«Dietro la bottiglia satinata color cipria – spiega Manuela Micieli, ideatrice del progetto – si nasconde un‘anima solidale che va oltre l‘estetica, oltre il gusto, oltre il mercato. È per questo che abbiamo voluto dedicare l‘edizione di quest‘anno della fiera proprio a Rosaspina. Non è un‘etichetta qualunque: è il simbolo di un impegno concreto per la salute, la dignità, la speranza. Ma è soprattutto un vino di qualità, curato in ogni dettaglio, che sa farsi notare per eleganza, equilibrio e personalità».
Alla base di tutto, una convinzione precisa: oggi fare impresa significa anche assumersi una responsabilità sociale. Ma in un mercato che cambia rapidamente, le sfide non mancano.
«Rosaspina è anche un simbolo di resilienza femminile in un settore in trasformazione, dove la vera sfida è conquistare i giovani – sottolinea Manuela Micieli – perché è inutile negarlo: oggi sono ancora pochi quelli che si avvicinano al vino con curiosità e consapevolezza. Serve intercettare nuovi gusti, nuovi linguaggi, senza perdere autenticità. Per questo crediamo che questa etichetta debba viaggiare, raccontare la Calabria altrove, parlare altre lingue. Ma sempre con il nostro accento. Con quel sapore che sa di terra, identità, semplicità, lavoro, dedizione e passione».
Il ruolo di Manuela è centrale in questa nuova visione. Oggi è lei a guidare la nuova società agricola Tenute Spadafora, simbolo di un‘impresa che ha saputo innovare senza snaturarsi. Sotto la sua direzione, l‘Azienda ha ampliato i propri orizzonti: non solo produzione di vino, ma anche accoglienza, ospitalità e promozione del territorio. Un‘esperienza che abbraccia il turismo enogastronomico e rafforza il legame con la comunità locale. Tenute Spadafora è oggi il riflesso concreto di un amore autentico per la propria terra, su cui Manuela ha scelto di investire con passione, competenza e visione.
In un mercato frenetico, c’è chi sceglie consapevolmente di rallentare. Non per restare indietro, ma per guardare negli occhi chi beve. Per offrire non solo gusto, ma anche significato. Rosaspina è questo: una storia fatta di terra, di cuore, di donne. Non cerca solo consenso, ma relazioni autentiche. È un vino che parla, che si fa riconoscere, che lascia il segno.
Mentre tutto è accelerato, dunque, la famiglia Spadafora sceglie un altro passo. Un ritmo che dà valore al tempo, alla qualità, a ciò che si sceglie di mettere nel calice. Un invito a riscoprire il senso delle cose fatte bene, con rispetto e passione.
Forse è davvero il momento di fermarsi. E brindare!