“Ecco che cosa ho pensato: affinché l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo” - Jean-Paul Sartre
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South Italy Fashion Week, l’esperienza che genera futuro

In un mondo in continua evoluzione, dove la tecnologia e l’innovazione sembrano dettare legge, diventa sempre più prezioso il ruolo di chi si fa custode di competenze e saperi del passato. Così, artigiani e imprese storiche rappresentano non solo una memoria da preservare ma un motore fondamentale per lo sviluppo futuro. È stato questo il punto di partenza dell’incontro-seminario “L’esperienza che genera futuro”, il primo appuntamento in programma della South Italy Fashion Week prodotta dalla Moema Academy di Cosenza, diretta da Giada Falcone, insieme a Confartigianato. Il pubblico non poteva che essere di ultima generazione. Insieme alle studentesse dell’accademia, infatti, anche alcune classi dell’Istituto Istruzione Superiore Da Vinci-Nitti e del Polo Tecnico Scientifico Brutium di Cosenza hanno partecipato al dialogo-confronto che si è infiammato, intervento dopo intervento, suscitando curiosità e solleticando nuovi punti di vista sull’imprenditoria locale. Grandi protagonisti, gli artigiani e gli imprenditori calabresi, veri testimonial di riscatto in una terra che ha spesso dimostrato di avere un’economia a ostacoli e di coraggio. C’è una parola che è risuonata nelle aule dell’accademia in questa mattinata di maggio: amore. Tutte le storie che i maestri artigiani hanno raccontato, alla fine, sono storie d’amore: per il paese di origine, per il lavoro su cui hanno scelto di investire e per se stessi. Amatevi, amate quello che fate e studiate sono stati i tre imperativi assoluti che gli ospiti hanno condiviso con gli studenti insieme a narrazioni avvincenti e commoventi, di chi è partito da zero, come Rocco Vitaliano di Girifalco (CZ), vent’anni e un marchio, Vitaliano Couture, che fa parlare oltre i confini regionali per bellezza e intraprendenza: basti pensare che Rocco produce filati da sé, grazie alla coltivazione del baco da seta e della ginestra. O come Rosa Pulerà, di Decollatura (CS), orafa e gemmologa che rientra in Calabria dopo gli studi per avviare la sua attività fatta di leghe e pietre preziose, voglia di raccontare un territorio e dare il suo contributo in uno di quei luoghi che subiscono un drammatico spopolamento. C’è chi, invece, la tradizione e l’amore per il lavoro manuale lo hanno ereditato dalla famiglia, come Stefano Reda, poco più che trentenne, ha ricordato di quando bambino finiva per curiosare nel laboratorio dei suoi a respirare pelle e cuoio e oggi rappresenta la quarta generazione nella lavorazione del pellame per calzature. E ancora Rosario Tranfo dell’azienda Fratelli Tranfo che a Reggio Calabria confeziona camicie sartoriali anche per conto terzi (ovvero, grandi marchi dell’haute couture Made in Italy). Non sono mancate, ancora, le parole di chi ha messo nel curriculum un’esperienza cinquantennale: Anna Maria De Tommaso della Gargano Hair Couture & Spa di Cosenza che si è inventata e reinventata per imparare il mestiere di parrucchiera dal marito e poi diventare social, nonostante la sua sia una generazione avanti internet. Perché nulla è impossibile, a nessuna latitudine, se impegno, passione e voglia di misurarsi con se stessi e cose nuove fanno da bussola lungo il cammino personale e professionale. I numeri, d’altronde, ci danno ragione perché l’Italia delle imprenditrici registra un tasso di crescita del lavoro indipendente femminile superiore alla media europea piazzandosi proprio sul gradino più alto: “Siamo quelle che attualmente fanno il PIL”, ha detto Daniela Biolatto, Presidente Nazionale Movimento Donne Impresa Confartigianato, appena atterrata dal Piemonte. “Grazie perché era da giorni che avevo dimenticato cosa significasse un cielo azzurro col sole”, ha detto tessendo – è il caso di dire – le lodi della Calabria, del suo potenziale attrattivo quanto a natura e paesaggi e delle risorse che operano nell’artigianato e contribuiscono a rendere più ricco il patrimonio culturale. Lo conferma Giuliana Furrer, Presidente Regionale Movimento Donne Impresa Confartigianato, parlando di sviluppo del comparto femminile con non poche note dolenti quanto a gender gap e momento storico. Ma il bilancio è positivo, “nonostante certi disagi, vogliamo essere le voci di una narrazione positiva della nostra terra”, ha detto la Furrer mettendo sul tavolo anche la sua esperienza da ceramista e della sua Azienda Irò, la ceramica emotiva ispirata alla natura e ai luoghi nativi. Tutti, in fondo, possiamo essere piccoli ambasciatori di Calabria e contribuire ad un nuovo racconto, conferma Roberto Matragrano, Presidente Regionale Confartigianato. E non è necessario sfidare il mondo: dobbiamo semplicemente portarlo dalla nostra parte.
GLI INCONTRI PROSEGUONO DOMANI CON LO SCRITTORE CARMINE ABATE
South Italy Fashion Week prosegue domani alle 17 presso Moema Academy con un nuovo appuntamento in cui la narrativa si intreccia con la storia e le tradizioni del territorio. Carmine Abate, lo scrittore di Carfizzi conosciuto in tutto il mondo per i suoi romanzi e racconti, vincitore del Premio Campiello nel 2012, sarà domani ospite di un talk intitolato “Il ballo tondo e altre culture Arbëreshë”. All’incontro prenderà parte Giuliana Furrer, Presidente del Movimento Donne Impresa Confartigianato Calabria.
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