La solidarietà con il popolo palestinese ed alla sua Resistenza “storicamente determinata” diviene un momento centrale della più generale lotta internazionalista ed antimperialista contro il capitalismo, ma anche un efficace laboratorio per generazioni di giovani che si stanno affacciando alla politica. Lo dimostrano, ad esempio, le vincenti mobilitazioni di studenti e studentesse che, insieme a docenti, lavoratori e lavoratrici, chiedono la fine degli accordi delle università italiane con Israele e con le aziende della guerra come Leonardo FinMeccanica, per rompere la complicità dell’accademia e del nostro paese nel genocidio in atto. In tal senso, è per noi fondamentale richiamare la Risoluzione 3236 del 1974 dell’Assemblea Generale che indica espressamente, tra gli inalienabili diritti del popolo palestinese, il diritto all’autodeterminazione.
L’autodeterminazione è segno di libertà e democrazia, che rivendichiamo per tutti i popoli del mondo. Il tentativo di distruzione del popolo palestinese compie un salto di qualità. Le autorità israeliane, infatti, ripropongono verso i palestinesi il progetto nazista di deportazione degli ebrei in Africa. Ciò ci conferma che i sionisti hanno in mente solo la cancellazione del popolo palestinese. E l’inferno in terra è ormai realtà quotidiana! In sostanza il razzismo – e con esso il suprematismo ed il fondamentalismo – è elemento fondante del sionismo. Che non esitiamo a definire nazismo del ventunesimo secolo per le teorizzazioni ed i propositi che oggi sono diventati realtà. E chi non si oppone a questa infamia genocida è complice, oggi come allora.
Riteniamo che la comunità internazionale ha l’obbligo di prevenire i crimini di atrocità contro i civili, compreso il genocidio, e dovrebbe prendere immediatamente in considerazione tutte le misure diplomatiche, politiche ed economiche a tal fine. Si impone la ripresa di un processo politico che possa condurre alla fine dell’occupazione israeliana della Palestina e ad una risoluzione di pace nell’area, oggi più che mai necessaria, esprimendo sin d’ora il proprio orientamento favorevole al riconoscimento internazionale dello Stato Palestinese e della sovranità del suo popolo, con il necessario smantellamento degli insediamenti sionisti in Cisgiordania e il diritto al ritorno dei profughi palestinesi che negli anni sono stati massacrati e cacciati dalle loro case. Partendo da questa riflessione, diverse realtà calabresi hanno avviato un percorso di confronto al fine di coordinare e condividere iniziative e percorsi di sostegno e solidarietà con il popolo palestinese. Facciamo dunque appello a tutte le realtà calabresi che si sono schierate a fianco del popolo palestinese affinché le future date di mobilitazione per i diritti sociali che ci vedranno partecipi siano caratterizzate dalla solidarietà alla causa di liberazione della Palestina, a partire dal prossimo 25 aprile: c’è un filo rosso che lega evidentemente la lotta partigiana a quella del popolo palestinese contro l’occupazione sionista. I popoli in rivolta scrivono la storia!
Le realtà Calabresi che hanno partecipato a scrivere questo comunicato sono: – ANPI “Ruggero Condò” – Reggio Calabria – BDS – Reggio Calabria – Collettivo Addùnati – Lamezia Terme • Collettivo Studentesco Sagitta – Catanzaro Collettivo Studentesco Aut – Lamezia Terme – Coordinamento provinciale a sostegno del popolo palestinese – Catanzaro – Fronte Comunista – Calabria – Potere al Popolo – Calabria – SaturnA – Reggio Calabria – UniCal per la Palestina – Rende (CS) – USB Unione Sindacale di Base – Calabria