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Verso la manifestazione del 7 ottobre per “La via maestra”: dall’assemblea territoriale di Catanzaro la Cgil Area Vasta lancia l’appello alla battaglia comune per rilanciare la Vertenza Calabria

Una grande manifestazione nazionale a Roma per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare. Sono circa 200 le associazioni e le reti che hanno lanciato la mobilitazione sfociata nella manifestazione di sabato 7 ottobre a Roma. In prima linea per la “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione” – questo lo slogan della mobilitazione – anche la Cgil.

In preparazione della manifestazione, sono in corso assemblee in tutti i posti di lavoro e nei territori per una consultazione straordinaria delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, delle donne e dei giovani, affinché siano protagonisti di una battaglia comune per unire e cambiare il Paese, dando vita a un nuovo modello di sviluppo. Nei giorni scorsi, una partecipata tappa di confronto si è svolta nella sala concerti di Palazzo de Nobili, sede del Municipio di Catanzaro.

A rispondere all’appello della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, guidata dal segretario generale Enzo Scalese, tante associazioni e movimenti, tra gli intervenuti oltre al segretario regionale della Cgil, Angelo Sposato: il presidente regionale dell’Arci, Giuseppe Apostoliti; il presidente del Comitato provinciale Anpi, Mario Vallone; il presidente delle Acli di Catanzaro, Salvatore Conforto; la referente di Libera Catanzaro, Elvira Iaccino; Silvia Galiano del Movimento “Le veglie contro le morti in mare”; Francesco Tallarico di Sinistra Italiana. Presente anche la vice sindaca del Comune di Catanzaro, Giusy Iemma.

A coordinare i lavori dell’assemblea Antonella Bertuzzi, mentre la relazione introduttiva è stata affidata a Giovanni Amendola, segretario organizzativo dell’Area Vasta. “Vogliamo discutere insieme di un grande cambiamento che desideriamo – ha esordito Amendola – e che ci porta a scendere in piazza il 7 ottobre per dire al Governo che non si può essere superficiali nell’affrontare temi e questioni che riguardano la vita delle persone. Siamo qui perché la politica non riesce a cogliere i veri bisogni della gente, forse distratta da altre cose, e preferisce mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Tutto è funzionale al mantenimento della propria condizione di governo, a discapito del bene del Paese”. Amendola ha poi approfondito i grandi temi su cui si impernia la mobilitazione nazionale come diritti, istruzione, salari, ambiente, democrazia, salute, pace e lavoro, parlano anche della “emergenza immigrazione” su cui continua a ragionarsi sulla base di informazioni inesatte strumentalizzate dal Governo. Amendola, infine, ha sottolineato che “occorre affermare con forza e decisione la difesa dei pilastri portanti della nostra carta costituzionale, che sono alla base della nostra democrazia. La manifestazione di sabato è il punto di partenza di un cammino da intraprendere insieme”.

La manifestazione del 7 ottobre è un punto di partenza per le successive mobilitazioni regionale e, quindi, una occasione per rilanciare la “Vertenza Calabria”, ha sottolineato il segretario regionale Angelo Sposato, concentrandosi prima di tutto sui temi del Pnrr, dei fondi europei e degli investimenti. “Per questo Governo, la Calabria è la Cenerentola d’Italia. Definanziamenti di opere strategiche che erano anche punto della Vertenza Calabria, disimpegni della partecipazione pubblica da investimenti strategici come, ad esempio, la centrale a idrogeno di Rossano, chiusura di 79 autonomie scolastiche dal 2024, situazione sanitaria devastante, Zes unica completamente inutile, a cui possiamo aggiungere la ripresa delle emigrazioni soprattutto dei giovani (la Calabria ne ha perso centomila in dieci anni), lo spopolamento e la denatalità, il sistema della competitività delle imprese a dir poco imbarazzante: il quadro che emerge per la Calabria è da allarme rosso. Il nostro Paese – conclude Sposato – è in recessione e la Calabria rischia un declino irreversibile. Porteremo la Vertenza Calabria nelle piazze, saremo a Roma il 7 ottobre forti anche del consenso delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi giorni stanno partecipando alle nostre assemblee e votando la piattaforma per dare al nostro Paese un nuovo orizzonte, per mettere al centro il lavoro dignitoso, contro lo sfruttamento e la precarietà, per la salute e sicurezza, per il futuro, per dare all’Italia un nuovo orizzonte ed una nuova via maestra”.

A tirare le somme del proficuo confronto, il segretario generale dell’Area Vasta, Enzo Scalese che ha sottolineato come “dall’assemblea di oggi matura ancora di più la consapevolezza che la manifestazione di sabato è il punto di partenza, e non di arrivo, di un percorso comune e condiviso da costruire sui territori in maniera sinergica per affrontare i grandi temi che ruotano attorno alla difesa della ‘via maestra’. Parliamo dei valori costituzionali su cui abbiamo costruito un Paese democratico che dovrebbe essere fondato sul lavoro, sui diritti alla salute, all’istruzione, e invece è precario e instabile al punto che cresce la percentuale delle persone che devono scegliere se sfamarsi o curarsi. E’ il momento della battaglia comune e quando più ampia possibile tra associazioni, movimenti, partiti, cittadini che parlano la stessa lingua: quella della rivendicazione dei diritti e dei valori costituzionali, e della lotta alle disuguaglianze sociali. Ripartiamo insieme dal 7 ottobre per rilanciare forte la mobilitazione anche in Calabria”.

 

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