«Ascoltare i cittadini, rispondere ai loro bisogni e riportare la politica sul terreno della proposta, del progetto, del confronto, della partecipazione e della rappresentatività democratica. Questo è l’obiettivo per cui continuiamo a costruire una nuova forza politica, dall’identità popolare, capace di superare l’evanescenza del discorso pubblico contemporaneo, subordinato alle logiche commerciali dei social e succube del populismo che cammina nella dimensione virtuale».
Lo affermano, in una nota, i componenti del comitato POP-Popolari in rete della Calabria, nato di recente a Lamezia Terme, che nei giorni scorsi hanno partecipato a Napoli all’assemblea dell’omologo comitato campano, di cui tra gli altri fa parte Giuseppe De Mita, già vicepresidente della Regione Campania. «Abbiamo coinvolto esponenti di spessore della società civile, con i quali – afferma il presidente dei Popolari calabresi, Vincenzo Arnone – ci stiamo organizzando per lavorare nei territori: per trovare soluzioni concrete ai problemi economici e sociali del presente come per affrontare al meglio le sfide del futuro, che riguardano soprattutto il rapporto tra l’uomo e la tecnologia, tra l’irriducibilità della vita e le pressioni del mercato.
Siamo già presenti in nove regioni italiane e iniziamo a radicarci in altre, nella prospettiva di un movimento nazionale che sarà ufficializzato nell’apposita assemblea di febbraio». «Le ultime vicende della Calabria – dichiara l’ex deputato Francesco Sapia, nel coordinamento dei Popolari calabresi – mostrano una distanza abissale di larga parte della politica dalla realtà.
Mentre i cittadini chiedono diritti e certezze, a partire dalla salute, dalla sanità e dagli altri servizi essenziali, c’è chi soffia sul fuoco del campanilismo, come avvenuto a proposito dei nuovi corsi di Medicina nell’Università della Calabria». «In tante donne – sottolineano Antonella Fiore, Carmen Santagati e Laura Spitalieri, del comitato POP della Calabria – registriamo un grande desiderio di mettersi in gioco per elevare il livello della politica in Calabria».