“Dopo gli interventi urgenti e di messa in sicurezza dell’area ove è stata sfiorata la tragedia a causa della caduta dell’albero su Cannitello è d’obbligo fare una valutazione asettica ma scevra da strumentalizzazione rispetto a quanto più volte denunciato in passato da parte nostra.
Lo stato di degrado e di abbandono della Città viene confermata da questi bruttissimi eventi che solo per una mera casualità non hanno creato danni a persone, ma solo fortunatamente a beni di cui comunque l’ente sarà “chiamato” a rispondere per risarcire i legittimi proprietari dei mezzi coinvolti.
E quindi è chiaro che una mancata programmazione annuale della spesa pubblica rappresenta una delle cause di tutto ciò. Conosciamo bene le giustificazioni che in queste ore l’amministrazione da e darà ai cittadini, ovvero lo stato di dissesto dell’ente, un alibi al quale dopo un anno non ci crede più nessuno.
Oggi ci vengono in mente i nostri suggerimenti in consiglio comunale circa le variazioni di bilancio fatte che denotavano anche allora come oggi una mancata programmazione della spesa.
Gli errori amministrativi in questo primo anno stanno venendo tutti fuori nella loro tragicità, non si può pensare che i problemi della città si risolvano solo attraverso la comunicazione sul decoro urbano, sulla presenza dell’acqua nei rubinetti delle case, sulla raccolta dei rifiuti. Ma amministrare è un’altra cosa.
Questo nuovo ‘metodo Caminiti‘ dimostra di non avere a cuore le sorti del territorio. Sicuramente nelle variazioni di bilancio sarebbe stato necessario dare priorità alla manutenzione del verde pubblico che in passato è stato molto attenzionato dalle amministrazioni di centro-destra che con poche risorse sono riusciti a mantenere decoroso il patrimonio arboreo della città.
Tre donne al comando in maniera solitaria stanno dimostrando solo arroganza e presunzione portando il paese allo sfascio, mentre questa città avrebbe bisogno di dialogare continuamente per trovare soluzioni ai problemi ordinari e straordinari che attanagliano la nostra città. Non è più possibile navigare a vista.
Oggi continuiamo a vedere la vicina Campo Calabro meta di molti villesi che portano i loro figli al parco verde. Il comune di Campo Calabro ottiene i finanziamenti partecipando ai bandi regionali per la biblioteca ed i servizi sociali, mentre noi veniamo bocciati sonoramente, le strade di Campo Calabro sono sempre pulite ed ordinate, mentre a Villa non c’è traccia del decoro urbano, lo stadio comunale Repaci-Parrinello di Campo Calabro ospita le squadre di Villa San Giovanni, mentre il nostro stadio rimane sempre chiuso ed inutilizzato, inoltre, a memoria dei campesi l’acqua non manca da moltissimi anni, mentre a Villa San Giovanni purtroppo in molte zone della città questo bene prezioso continua ancora a mancare.
Continuando così il rischio è che la città di Villa San Giovanni perda abitanti a vantaggio di altre più efficienti, mentre noi pensiamo che anche Villa debba poter crescere come Campo Calabro e superare le difficoltà momentanee.
Ma per farlo è necessario il dialogo, cosa molto difficile da recepire dalle tre donne al comando, e allora la speranza è che gli altri componenti della maggioranza si sveglino dal loro torpore ed analizzino il fallimento amministrativo di questo primo anno di gestione dell’ente.
Da parte nostra saremo sempre disponibili e vigili a controllare e dare il nostro contributo per collaborare alla crescita sociale ed economica del nostro paese.
Queste alcune domande alle quali non avremo e pretendiamo risposte da parte del metodo Caminiti che continua a non recepire alcun consiglio della minoranza ma che rischia di essere foriero di ulteriori situazioni di pericolo.
Altro è il tema che rimarchiamo ancora di una programmazione carente che va oltre il dissesto dell’ente, ovvero la gestione dell’ente da “buon padre di famiglia” che tiene conto delle priorità della famiglia stessa e non dei “capricci” dei singoli figli, fornendo prima i mezzi di sostentamento prioritari alla propria famiglia e poi solo dopo i lussi, mentre oggi vediamo scelte ed impegni di risorse che potevano essere utilizzate in maniera diversa”.
Lo scrivono, in una nota, i consiglieri comunali di minoranza di Villa San Giovanni: Marco Santoro, Filippo Lucisano, Daniele Siclari, Stefania Calderone, Domenico De Marco.