Come assessore alla Cultura ritengo doveroso esprimermi riguardo alla possibile creazione di un istituto autonomo che unisca i parchi archeologici di Sibari e Crotone.
L‘autonomia speciale è una buona soluzione ma a patto che sia un’autonomia da non condividere.
L‘istituzione di musei autonomi inerisce, infatti, all’esigenza di rendere più libera la gestione dei musei ma, ribadiamo, vogliamo un’autonomia da non condividere.
Riteniamo questa possibile istituzione non funzionale al reale soddisfacimento delle esigenze e aspettative del territorio.
Gestire due parchi può implicare, infatti, delle ripercussioni negative sul piano dei risultati, in primis dell’efficacia dell’azione amministrativa, a tutto danno del principio di buon andamento della pubblica amministrazione.
Tanto più trattandosi di parchi, quelli di Sibari e Crotone, distanti l’uno dall’altro oltre 100 km, mal collegati tra loro e che necessitano di particolari attenzioni.
In definitiva una tale scelta organizzativa finirebbe per svilire la ratio stessa della scelta
dell’autonomia speciale che risponde appunto all’esigenza di rendere quanto più flessibili e
dinamiche le gestioni dei musei.
E’ necessario per Crotone aprire uno scenario nuovo, una svolta profonda.
Una spinta propulsiva può venire proprio dal museo che può divenire tassello essenziale del cambiamento.
Un museo ad autonomia speciale pienamente crotonese però.
Mi chiedo se si è compreso il ruolo che Crotone vuole e deve riprendersi. Contraria ai precetti di logica e ragionevolezza sarebbe poi la soppressione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, un’area il cui ricco patrimonio culturale è stato ed è spesso maltrattato, e che necessita, dunque, di decise azioni di tutela, di conservazione e di valorizzazione che possono essere assicurate, certamente, meglio dalla presenza di questo organo periferico sul territorio.
Una soppressione che si ipotizza, tra l’altro, in un momento in cui si sta attuando il programma Antica Kroton.