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Il 14 luglio a Palmi la presentazione della Rete museale “Etnografia Viva”

Venerdì 14 luglio, dalle ore 17:30, a Palmi, l’Auditorium della Casa della Cultura ospiterà la presentazione della Rete museale “Etnografia Viva”, costituita in sinergia dai comuni di Palmi e Seminara e dal Centro di Studi Esperide nel 2011, traendo l’input da un programma lanciato dall’Assessore regionale alla Cultura pro tempore, Mario Caligiuri, e nel 2020 estesa ad altre realtà con l’obiettivo di creare una piattaforma integrata per la valorizzazione del patrimonio etnografico calabrese in tutte le sue declinazioni. Dopo oltre un decennio di alterne vicende, le attività della rete hanno finalmente preso avvio, con l’adesione di 7 musei, portando alla stampa di una collana di dépliant di cui al momento sono stati completati i primi quattro, rispettivamente dedicati al Museo Calabrese di Etnografia e Folklore “Raffaele Corso” di Palmi, alla Sezione Etnografica del Museo Civico di Rende, al Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs” di Bova e al Museo delle Ceramiche di Calabria in Seminara. A breve la collana proseguirà con il Museo del Bergamotto di Reggio Calabria, il Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli” di Rossano e il Museo della Ginestra, della Lana e della Seta “Eugenio Celestino” in Longobucco.

Oltre ai dépliant, che rappresentano uno strumento di promozione diretto non solo al pubblico di prossimità ma anche a quello straniero, la rete ha in cantiere una serie di progetti di ricerca incentrati su alcune categorie di testimonianze materiali espressione della cultura popolare e che costituiscono una componente importante del patrimonio dei musei aderenti, tracciando dunque un percorso che intende muoversi lungo due principali direttrici: ricerca e divulgazione.

Tra gli interventi previsti, Rosario Chimirri, autore con Ottavio Cavalcanti del volume “Collezione e Raccolte Mostre Musei Demoantropologici in Calabria, Editore Rubbettino, pubblicato e rititolato in più edizioni, argomentera’ su “Il senso di una rete dei musei etnografici in Calabria”, Marta Petrusewicz, professore ordinario presso l’UniCal e sindaco f. f. di Rende, e Santino Pascuzzi, direttore del Polo Innovazione, Cultura e Turismo “Cassiodoro”, si occuperanno di un argomento – quello dell’internazionalizzazione – oggi quantomai impellente per una strategia di comunicazione in grado non solo di collocare la Calabria nel mercato turistico globale ma anche, e soprattutto, per innescare circuiti di collaborazione e di scambio con realtà culturali extra nazionali con le quali, per citare solo gli esempi della Grecia e della Turchia, si possono scoprire straordinarie tangenze.

A conclusione della serata, Giuseppe Mazzù presenterà al pubblico un eccezionale filmato inedito, disperso e riemerso fatalmente di recente, proprio nel frangente in cui Francia e Italia andavano rispolverando, cercandosi reciprocamente, le testimonianze lasciate dall’etnologa Monique de Fontanès in 40 anni di ricerca dedicati alle culture meridionali e alla Calabria in particolare. Si tratta di una lunga intervista, realizzata nel 1984 con la collaborazione del tecnico Vincenzo Ciappina e mai andata in onda, in cui Monique de Fontanès e Nicola De Rosa raccontano l’esperienza di incontro, di un’amicizia e di una convergenza di intetessi e di sforzi, che avrebbe condotto alla formazione della più importante raccolta di testimonianze materiali della cultura calabrese, quella palmese, la prima istituita nella regione, che avrebbe tracciato oltretutto paradigmi metodologici fondamentali.

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