“Il lavoro è la principale leva di sviluppo del sistema montagna e primo fattore di coesione sociale sul quale puntare per valorizzare l’immenso patrimonio economico, ambientale e antropologico delle aree interne. Ma in Italia esiste una questione forestale: mentre diminuiscono drasticamente i lavoratori, aumentano incuria e abbandono dei boschi, è una tendenza pericolosa da invertire riformando il settore, per favorire un vero presidio umano che garantisca un uso produttivo del bosco, e per una vera tutela ambientale basata sulla prevenzione, non sulla continua gestione delle emergenze legate al dissesto idrogeologico o agli incendi”.
Lo ha detto il Segretario Generale della Fai-Cisl Onofrio Rota intervenendo all’evento “Giornate della Montagna”, in corso oggi e domani a Camigliatello Silano (Cosenza).
“L’Europa, nell’ambito della strategia per la biodiversità – ha denunciato il sindacalista – si è impegnata a piantare almeno 3 miliardi di alberi entro il 2030, ma nessuno sa chi farà rimboschimenti in Italia, quando, con quali competenze, quali mezzi, quali vivai. È necessario valorizzare il settore a partire da alcune azioni concrete: applicare il contratto nazionale e i contratti regionali, finanziare i cantieri forestali in modo strutturale, usando anche gli 880 milioni di PNRR dedicati al sistema irriguo e ai boschi, poi riqualificare il lavoro con la formazione, le nuove tecnologie, la salvaguardia della salute e della sicurezza in tutti i cantieri forestali, e infine mettere in campo nuovi strumenti normativi per governare meglio il comparto, anche da Roma, riportando diverse competenze dal livello regionale al livello nazionale, perché la forestazione è un asset strategico nazionale e va gestito come tale”.
All’evento, patrocinato dai Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura e dalla Regione Calabria, partecipano oltre 300 ospiti tra docenti, ricercatori, artisti, rappresentanti del mondo cooperativo e delle istituzioni locali e nazionali. La prima mattina si è conclusa con l’intervento della Segretaria nazionale confederale Daniela Fumarola, che dopo aver sottolineato l’importanza delle infrastrutture per il rilancio del Mezzogiorno e delle aree interne ha ricordato la proposta legislativa della Cisl per la democrazia economica: “Bisogna aprire una nuova stagione di corresponsabilità: dove esiste più partecipazione dei lavoratori si realizzano miglioramenti su tutti i piani, con più salario, più tutele, più salute e sicurezza, e questa è la direzione che vogliamo intraprendere anche con questa proposta politica e rafforzando la contrattazione di secondo livello”.