“Una sigla sindacale, la Filt Cgil, esce, improvvisamente, allo scoperto sollevando polveroni, chiaramente finalizzati a creare una strumentale disinformazione. Come non essere d’accordo con quanti sostengono che i veri nemici di questa città siano proprio alcuni reggini? Sembra un riflesso condizionato: appena qualcuno tenta di difendere interessi vitali della comunità, lesi concretamente da egoismi di altri territori, si apre un fuoco di sbarramento di singoli, che almeno in quel caso ci mettono la faccia, in spesso di sigle, più o meno rappresentative, dietro le quali si nascondono soggetti privi del necessario coraggio di apporre una firma su acrobatici comunicati. Sarebbe utile sapere chi sigla questi comunicati e chi li invia alla stampa, per apprendere quale umanità partorisce queste amenità”. Cosi in una nota il presidente della task force per l’Aeroporto dello Stretto Salvatore Chindemi.
“Nelle sue dichiarazioni pubbliche – sottolinea Chindemi – la Filt Cgil lamenta un decadimento complessivo delle rappresentanze: come non concordare. Ma una forma di decadimento, forse la più subdola e deprecabile, non è, forse, rappresentata proprio da una colpevole e neanche tanto velata mistificazione dei fatti?”.
“La convocazione delle rappresentanze istituzionali per le problematiche dello scalo reggino è nata, ovviamente, dall’iniziativa del sindaco metropolita facente funzioni Carmelo Versace, proprio in virtù del suo ruolo istituzionale. L’assunto, quindi, che altri e segnatamente la Task Force, si sia arrogata questo ruolo, nasce da una distrazione o da un tentativo maldestro di delegittimazione di chi tenta di arginare lo strapotere della Sacal e delle sue politiche di affossamento dello scalo reggino a tutto vantaggio dello scalo lametino”.
“Invece di esercitare maldestri ruoli tribunalizi – aggiunge Chindemi – individuando colpevoli a destra e a manca ed emettendo sentenze di colpevolezza con motivazioni frutto di suggerimenti di vecchi e nuovi registi, questa prestigiosa sigla sindacale, si faccia promotrice di un dibattito pubblico, esteso alla più larga rappresentanza possibile e nella sede ritenuta più idonea, ove i soggetti, e non le sigle, possano dibattere, alla luce del sole, le vere questioni in campo: la storia autentica della concessione trentennale alla Sacal della gestione del tre scali calabresi; della richiesta della Metro city di ingresso nel capitale di detta società e di chi lo ha impedito, di chi ha consentito prima e poi di chi ha sventato l’operazione di acquisto, da parte di privati, del pacchetto di maggioranza della Sacal, con il conseguente allontanamento dell’ad De Metrio e di tante altre interessanti questioni, riguardanti lo scalo, più o meno misteriose”.
“La città ha esigenza di sapere chi realmente tenta di difendere i suoi interessi e chi invece intorbidisce le acque colludendo, oggettivamente, con i portatori di altri interessi. Si scelga il tempo ed il luogo di questo dibattito pubblico sulle problematiche aeroportuali, avendo cura di concentrarsi soprattutto sulle azioni concrete da mettere in campo, sollecitando la presenza dei soggetti decadenti e non sigle più o meno anonime e, soprattutto, si raccomandi di venire preparati sulle questioni, supportando le tesi e le eventuali proposte con dati reali e non con ricostruzioni più o meno suggerite o fantasiose”.
Lo afferma in una nota, per la Task Force per l’Aeroporto Tito Minniti, l’avvocato Salvatore Chindemi.