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Scompare Franco Lanzino: il padre di Roberta, stuprata e uccisa nel 1988

E’ morto senza avere verità e giustizia. Scompare Franco Lanzino, padre di Roberta Lanzino, la giovane del Cosentino uccisa dopo uno stupro avvenuto il 26 febbraio del 1988 all’età di appena 19 anni.

Il post che non avremmo mai voluto scrivere. Addio Presidente. La Camera ardente per l’ultimo saluto a Franco Lanzino sara’ allestita nella sede della Fondazione “Roberta Lanzino” per volere dell’amata moglie Matilde e dei figli che Franco adorava. Oggi si è spenta una luce in terra e si è accesa una stella nel cielo” scrive la Fondazione.

Instancabile la ricerca della verità. E numerosi i messaggi che, in queste ore, stanno arrivando. “È scomparso Franco Lanzino, presidente della Fondazione che porta il nome della figlia Roberta, uccisa barbaramente nel 1988. Con Roberta ho condiviso un anno di università, prima della sua morte. Il padre ha vissuto per onorare la sua memoria. Sincero cordoglio alla famiglia”. Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

“E’ con profonda tristezza che ho appreso della scomparsa di Franco Lanzino, carissimo amico e Presidente della Fondazione Roberta Lanzino. Una notizia che ci lascia sgomenti e che priva la nostra comunità, ma anche l’area urbana, la provincia e l’intera regione, di un assoluto punto riferimento nella battaglia contro ogni forma di violenza sulle donne, sui minori e nei confronti dei soggetti più deboli della nostra società”. Lo afferma il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso, nell’esprimere il più profondo cordoglio personale e di tutta l’Amministrazione comunale per la scomparsa del Presidente della Fondazione Lanzino. “Franco Lanzino – ha sottolineato  Franz Caruso – ha sopportato con forza, dignità e coraggio encomiabili, il peso enorme di un lutto impossibile da elaborare e che ne ha segnato irrimediabilmente il cammino esistenziale, ma che sia lui che la moglie, la cara Matilde Spadafora Lanzino, hanno saputo convertire in un percorso di amorevole presa in carico delle situazioni di difficoltà altrui, facendo nascere nel 1989 la Fondazione che porta il nome della figlia Roberta e che nel tempo, con una attività da additare ad esempio, ha messo in campo tutta una serie di azioni concrete al servizio delle donne e dei minori in difficoltà. Sono certo che Matilde Lanzino saprà proseguire da par suo la traiettoria tracciata in questa direzione dal marito Franco. Insieme hanno formato una coppia esemplare, accomunati dal dolore in quella che hanno saputo trasformare in una autentica battaglia di civiltà e di diuturno impegno sociale. L’Amministrazione comunale sarà al fianco della Fondazione Lanzino per accompagnarne le azioni e i percorsi futuri”. Il Sindaco Franz Caruso ha infine espresso, anche a nome della Giunta di Palazzo dei Bruzi, le più sentite condoglianze alla moglie di Franco Lanzino, Matilde, ai figli e a tutti i familiari.

Di seguito nota stampa di cordoglio della parlamentare europea Laura Ferrara per la morte di Franco Lanzino: “Se ne va Franco Lanzino padre coraggio che non ha mai smesso di invocare verità e giustizia per la morte di sua figlia Roberta. Insieme a sua moglie Matilde ha trasformato il dolore per l’omicidio senza colpevoli di sua figlia in impegno concreto per il contrasto alla violenza  sulle donne.Alla sua famiglia e a tutta la “Fondazione Roberta  ” va il mio sincero abbraccio”.

 

«Esprimo il cordoglio di tutta la CISL per la scomparsa di Franco Lanzino», scrive in una nota Giuseppe Lavia, Segretario generale dell’UST CISL di Cosenza. «Quella di Franco è una lunga storia di militanza nel nostro sindacato, in cui ha rivestito ruoli di primo piano, sia nella Segreteria della Federazione dei Bancari che della CISL cosentina.

Ricordiamo il suo impegno per la persona e per il lavoro. Un impegno straordinario che, dopo la tragica morte dell’amata figlia Roberta, è stato rivolto alla Fondazione a lei intitolata. Proprio sabato mattina ha partecipato, insieme alla moglie Matilde, alla posa della panchina rossa in memoria di Roberta e di tutte le vittime della violenza di genere voluta dalla FIM CISL insieme alla Segreteria della CISL provinciale. Riposi in pace».

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