Aprire i beni archeologici al territorio, rendendoli più attrattivi ospitando cinema, attività culturali, eventi, laboratori, convegni e seminari. Pensare ai parchi e ai siti archeologici non solo come un’area deputata alla fruizione dell’archeologia, ma come un luogo attrattivo, di forte impatto culturale e identitario.
Questa può essere una nuova sfida per una regione come la Calabria, ricca di vestigia culturali che ha bisogno di lavorare nella promozione della cultura e della propria immagine. Archeocinema Tiriolo parte dalla fine di giugno con una serie di iniziative culturali per valorizzare l’area di Giammartino e il territorio del caratteristico borgo della Provincia di Catanzaro. Dal trekking alle Giornate del Cinema archeologico, dal premio Elmo dei Bretti al contest fotografico, dai convegni ai laboratori per le scuole, il sito archeologico verrà animato da una ricca proposta di eventi alla riscoperta della storia antica di Tiriolo e del popolo dei Bretti. Gli scavi qui iniziati nel 2014 hanno riportato parzialmente alla luce le strutture – sigillate da un violento incendio – di un edificio del IV-III secolo a. C.: il cosiddetto Palazzo dei Delfini, ovvero un corridoio colonnato sul quale si affacciano quattro ambienti, due dei quali di notevole pregio, come suggerirebbero la porta monumentale d’accesso, i capitelli finemente decorati, i resti di intonaci dipinti e il mosaico pavimentale con la rappresentazione di due delfini.
Dei Brettii si ha notizia intorno al IV sec. a.C. ed erano bilingue, parlavano sia il greco che l’osco, una lingua del ceppo italico. Gli insediamenti brettii erano posti in aree facilmente difendibili e ricche di risorse: città fortificate o villaggi a vista reciproca, posti in posizione dominante sulle vie di comunicazione che, indipendenti in tempo di pace, si riunivano sotto un comando comune per questioni di politica estera. La vicinanza alle montagne, ai corsi d’acqua e alle pianure connota la loro economia come agricola e pastorale: era basata, infatti, sull’allevamento, e, soprattutto, sulla produzione della famosa pece bruzia ricavata dalle foreste della Sila. A suggellare questo incontro con la storia antica, il premio cinefotografico Elmo dei Bretti dedicato ai corti e documentari, di durata non superiore ai 30 minuti nel settore della ricerca archeologica, storica, paletnologica, antropologica e comunque aventi come scopo la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, con particolare attenzione ai musei, alle sovrintendenze e a tutti gli enti gestori di siti archeologici. Tra i promotori e gli organizzatori, un gruppo di prestigiose associazioni e istituzioni culturali come la Cineteca della Calabria, l’associazione Arpa, la Fototeca della Calabria, Il Comune e il Museo di Tiriolo. Un plauso per la prestigiosa iniziativa di alta valenza culturale e sociale giunge dal Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, per voce del vicepresidente Luigi Stanizzi. Per partecipare al concorso ci si può iscrivere tramite la piattaforma www.festhome.com
Per rimanere aggiornati sul programma si può visitare la pagina Facebook: ArcheoCinema Tiriolo.