“Se non siamo audaci, il che non è sinonimo di irresponsabili, se non siamo terribilmente audaci con i nostri sogni e non crediamo in loro fino a renderli realtà, allora i nostri sogni appassiscono, muoiono, e noi con loro” - Luis Sepúlveda
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Emergenza cinghiali: riunione dei sindaci a Tiriolo (CZ)

Risposta corale di sindaci e amministratori del circondario all’invito del primo cittadino di Tiriolo, Domenico Stefano Greco, che ha promosso, nella suggestiva cornice della Casa della Cultura, un momento di confronto sull’emergenza cinghiali che, oramai, colpisce tutti i territori, con gravi ripercussioni per l’agricoltura e l’incolumità delle persone.

All’incontro, che ha registrato la presenza del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Antonio Montuoro, dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, del dirigente generale del dipartimento Agricoltura e risorse agroalimentari – forestazione, Giacomo Giovinazzo e del dirigente del settore Caccia, Rocco Stranieri, hanno partecipato: il sindaco di Settingiano, Antonello Formica e il suo vice Domenico Russo, il sindaco di Cicala, Alessandro Falvo, il sindaco di Miglierina, Pietro Hiram Guzzi, il sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo, il sindaco di Gimigliano, Laura Moschella, il sindaco di Soveria Mannelli, Michele Chiodo, il sindaco di Decollatura, Raffaella Perri e il vicesindaco di Amato, Domenico Masi.

Per l’assessore Gallo, “la priorità è eradicare il fenomeno. Di fondamentale importanza, un percorso condiviso con i sindaci e il dialogo con il mondo venatorio”. Gallo poi ha sottolineato “il ruolo centrale dei selettori, con la disponibilità a fare diventare tutti i cacciatori, selettori. Invito, quindi, i sindaci a parlare con tutti gli appassionati per iscriversi ai corsi di formazione gratuiti della Regione, per ottenere così il titolo di cacciatore-selettore”. Nello specifico, il dirigente generale Giovinazzo ha evidenziato che “dopo i corsi di formazione regionali, sono stati nominati 4mila cacciatori-selettori. Per questi “bioregolatori”, c’è l’ulteriore possibilità dell’utilizzo dei visori notturni e la facoltà di piazzare piccole quantità di cibo per attrarre il cinghiale da abbattere. Il tutto è consentito nel Priu, il Piano regionale di controllo della peste suina. In Calabria, questa strategia ha permesso l’abbattimento di circa 26mila capi, con l’obiettivo di eliminare 100mila cinghiali in 5 anni”.

Il dirigente del settore Caccia, Stranieri, ha parlato di “misure come il Priu, il Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale nel territorio della regione”. Stranieri, poi, è sceso nel dettaglio: “Dei circa 26mila capi abbattuti, 23.157 sono quelli in braccata e circa 3mila quelli in selezione. Dei selettori già formati, 1.500 sono in attività. A loro va il ringraziamento per l’azione volontaria. A breve saranno identificati come “bioregolatori”. Stranieri ha quindi aggiunto: “Le fattrici abbattute sono per il 40% adulte, cioè sopra l’anno; mentre circa il 60% sono quelle sotto l’anno. C’è una leggera percentuale di abbattimenti superiore nei maschi rispetto alle femmine, sia negli esemplari adulti che nei giovani”.

La conclusione dei lavori è stata affidata al consigliere regionale di Fdi, Montuoro: “Stiamo affrontando questa emergenza diffusa con la massima attenzione, mettendo in campo ogni azione possibile per arginare questa seria problematica. I cittadini possono contare sulla Regione, che è sempre al loro fianco”. Infine, Montuoro ha ringraziato tutti i sindaci intervenuti e l’assessore Gallo, il direttore generale Giovinazzo e il dirigente Stranieri, “che hanno dimostrato, ancora una volta, impegno e vicinanza ai territori”.

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