Spi CGIL Calabria condivide le ragioni che hanno portato alla indizione della manifestazione contro l’autonomia differenziata a Cosenza il 10 Giugno prossimo e vi aderisce convintamente.
Da troppo tempo sono in corso in Italia, e nella nostra regione in particolare, processi di destrutturazione dei servizi sociali, in primo luogo quelli sanitari e socio assistenziali.
La Carta Costituzionale sancisce l’uguaglianza dei diritti e la centralità dello Stato, con tutte le sue articolazioni, nel difendere, promuovere e tutelare i cittadini, specialmente i più fragili, in tutto il territorio nazionale.
Per queste ragioni SPI CGIL Calabria impegna tutte le sue strutture, i suoi gruppi dirigenti a partecipare alla manifestazione di Cosenza e fa appello ai pensionati ed alle pensionate di essere presenti e numerosi.
Gli obiettivi della manifestazione sono anzitutto il ritiro del “ddl. Calderoli” (A.S. 615) e il sostegno alla approvazione della Legge d’Iniziativa Popolare – Villone – che interviene sul vero cuore del problema dell’Italia: la frammentazione eccessiva delle competenze normative e amministrative, la debolezza degli interventi perequativi, l’assenza di livelli uniformi di godimento dei diritti di cittadinanza, le fragilità del SSN e l’organizzazione della Sanità Pubblica scomposta da oltre 20 anni di eccessiva regionalizzazione ed in Calabria di commissariamento.
Auspichiamo un rinnovato ruolo dello Stato, la revisione del “regionalismo” ed il rafforzamento istituzionale della rete dei Comuni e delle amministrazioni Locali; il rafforzamento e la perequazione della spesa sociale in sanità, nell’istruzione, nei servizi sociali, nelle infrastrutture e per l’ambiente; la difesa ed il rafforzamento dell’istruzione e della Scuola Pubblica, fondamento della cittadinanza attiva; il rafforzamento e la difesa della Salute (“diritto alle cure” e “diritto alla prevenzione”) come diritto individuale e come interesse collettivo, un adeguato finanziamento del SSN come presidio per condizioni di vita eque e dignitose su tutto il territorio nazionale; il potenziamento, la manutenzione e la gestione delle reti infrastrutturali per le comunicazioni (fisiche e digitali) e per la difesa idrogeologica, la cura e la rigenerazione degli ambiti e dei territori degradati; politiche ad hoc per l’occupazione, per i servizi pubblici, per combattere lo spopolamento e l’abbandono delle Aree Interne e favorire la “restanza” delle comunità rurali.
Per queste ragioni facciamo appello alla sensibilità di tutte le cittadine e di tutti i cittadini, alle lavoratrici ed ai lavoratori, le studentesse e gli studenti, le pensionate e i pensionati, le giovani ed i giovani disoccupati e disoccupati per la massima partecipazione.