Riceviamo e pubblichiamo:
“Al Presidente del Consiglio Comunale
del Comune di Melito di Porto Salvo
Sig. Francesco Benedetto
Al Segretario Generale
del Comune di Melito di Porto Salvo.
Dott.ssa Manuela Falduto
Ai Consiglieri Comunali
del Comune di Melito di Porto Salvo
Oggetto: Invito a ripristinare l’agibilità democratica ed il rispetto delle regole
all’interno del consiglio comunale.
E’ grave che a Melito di Porto Salvo, nell’anno 2023, si continui a riunire, il
consiglio comunale, a dispetto delle norme e anche delle prerogative del
Consiglio, degli organi di stampa e delle regole della democrazia, in seduta
Pubblica e modalità “privata”.
L’attuale amministrazione Comunale, sin dal suo insediamento ( ottobre 2021), non
solo, non ha mai invitato gli organi di stampa accreditati a seguire i lavori del
Consiglio Comunale, di contro ha, deliberatamente, tentato di scoraggiare, se non
impedire la parteciparzione.
Stranamente, pur essendo la sala del Consiglio dotata di impianto audio e di
“Capo Sud Television Channel” registrazione, i Consigli comunali, come nei vecchi film muti del novecento, si svolgono senza sonoro.
A parte la difficolta degli organi di stampa di seguire i lavori del consiglio ( per
comprendere le dichiarazini e gli interventi dei consiglieri bisogna essere esperti di
comunicazione non verbale e “mimica facciale” e questo determina un illegittimo
ostacolo alla loro funzione) , la disattivazione dell’impianto audio, ha disamorato e
allontanato i cittadini dalla partecipazione ai lavori del consiglio comunale, che
oramai, da qualche anno, si svolgono con la parte della sala riservata al pubblico
completamente vuota. Anche il giornalista è un cittadino, sì che, al di fuori della sua
professione, gode uti cives dei relativi diritti e così facendo si allunga sempre di più
la distanza tra i cittadini e le istituzioni.
Siamo di fronte ad una “grave inadempienza”, lesiva del diritto costituzionale.
Un comportamento riprovevole che dimostra un agire del Presidente a dispetto delle
norme e anche delle prerogative del Consiglio, della stampa, dei cittadini e delle
regole della democrazia.
Peraltro, da sempre e da prassi consolidata, in passato, i consigli comunali di Melito
si sono sempre svolti con impianto audio video acceso e con la registrazione integrale
delle sedute, anche in considerazione del fatto che la verbalizzazione mediante
videoripresa assolve nella sua pienezza lo scopo informativo/conoscitivo del verbale,
riproducendo fedelmente tutti gli accadimenti e le dichiarazioni dei consiglieri
comunali nel momento stesso della loro rappresentazione, con una funzione di prova
certa, espandendo al massimo il c.d. interesse pubblico alla conoscenza.
Sorprende, quindi, anche il comportamento del Segretario, che per funzione
avrebbe dovuto intervenire per evitare l’incorrere dell’Ente in simili gravi
inadempienze.
In merito, si osserva che ai sensi dell’art. 38, comma 7 del T.U.O.E.L., le sedute del
consiglio comunale sono pubbliche, salvo i casi previsti dal regolamento. La
disposizione va letta nel senso che, in linea generale, deve essere consentito al
pubblico di assistere alle sedute consiliari dalle apposite postazioni riservate.
Ricordiamo che l’art. 21 della Carta, nell’affermare che “Tutti hanno diritto di
manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro
mezzo di diffusione – questo riguarda ogni cittadino – sottolinea il valore della
stampa come mezzo, indicando che “non può essere soggetta ad autorizzazioni o
“Capo Sud Television Channel” censure”.
Gli obblighi di trasparenza, da parte della PA, come recita l’art. 117 della Cost.
(a seguito della legge del 2001 di modifica del titolo V) rientrano nei “livelli
essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere
garantiti su tutto il territorio nazionale”.
Peraltro, le limitazioni alle riprese, correlate anche alla mancata attivazione, da
parte dell’amministrazione comunale, del sistema di registrazione, tende ad
escludere che qualsiasi supporto audiovisivo di documentazione dello svolgimento
dei lavori consiliari resti nella disponibilità dei consiglieri e dell’amministrazione,
per le necessarie garanzie di autenticità della verbalizzazione dei lavori.
È noto, infatti, che la videoripresa della seduta dell’organo consiliare costituisce una
forma di documentazione delle modalità di esercizio del munus di ciascun consigliere
comunale, con un interesse (si presume) in capo ai consiglieri comunali a veder
diffusa nella collettività l’attività da loro svolta, consentendone una verifica e
rendendo in tal modo più agevole lo svolgimento del mandato ricevuto dal corpo
elettorale.
Inoltre, nel ribadire «per l’ennesima volta, la prevalenza del diritto di cronaca”,
ricordiamo al Presidente del Consiglio, che la nostra testata giornalistica, con
nota trasmessa a mezzo PEC il 16/10/2021 , in occasione del primo consiglio
comunale dell’attuale amministrazione comunale, aveva riciesto ed ottenuto , come
previsto dal vigente regolamento comunale, l’accreditamento per effettuare le
riprese audio video del Consiglio Comunale del 20/10/2021 in prima
convocazione e il giorno 22/10/2021 in seconda convocazione e per effettuare le
riprese audio video di tutte le sedute che il Consiglio Comunale terrà nel corso
dell’attuale legislatura e L’AUTORIZZAZIONE all’introduzione nell’Aula in
APPOSITA POSTAZIONE STAMPA (separata dal pubblico) delle
apparecchiature di ripresa, come telecamere e altri strumenti di videoripresa,
l’utilizzo di servizi ed il collegamento delle attrezzature che dovranno in ogni caso
avere ingombri e rumorosità tali da non disturbare lo svolgimento dei lavori.
Lei Presidente, colui il quale dovrebbe garantire l’imparzialità ed il reale ed effettivo
esercizio del mandati elettorali, ha dimostrato proprio con le sue azioni, non ultimo
l’esclusione della stampa anche negli avvisi di convocazion a Sua firma, il pieno ed
assoluto disprezzo verso i più alti principi di sovranità popolare.
Non riuscendo a trovare una motivazione valida, Le chiediamo, di provvedere, al
ripristinaro dell’agibilità democratica ed al rispetto delle regole all’interno del
consiglio comunale e, soprattutto, l’ossequio dei canoni e degli inviolabili principi di
democrazia, fino ad oggi inesorabilmente profanati dall’intera Amministrazione
Comuale.
Le chiediamo, altresì, con i poteri di garanzia che la legge Le attribuisce, in vista
della prossima seduta del Consiglio Comunale già convovata in sessione
ordinaria, in seduta pubblica per il giorno 23 maggio p.v.. di provvedere :
1) a fare ripristinare e rimettere in funzione il sistema audio e di registrazione
della sala del consiglio comunale, al fine di consentire ai cittadini ed alla stampa di
assistere e seguire i lavori dell’assemblea;
2) a fare predisporre, nell’Aula consiliare, una APPOSITA POSTAZIONE
STAMPA (separata dal pubblico) per le apparecchiature di ripresa, come telecamere
e altri strumenti di videoripresa e collegamento delle attrezzature che, come da
accredito, non disturanno lo svolgimento dei lavori.
Ai consiglieri comunali, che, quotidianamente e pubblicamente, denunciano la
mancanza di trasparenza i seno all’amministrazione comunale (il consigliere ‘capisce
e agisce secondo il ruolo e le responsabilità che la legge gli attribuisce) di
promuovere ogni azione concreta contro ogni illegittimo comportamento che, tra
l’altro, svilisce e compromette, anche lo svolgimento del mandato ricevuto dal
corpo elettorale.
Il consiglio comunale, infatti, ha competenza in ordine agli atti fondamentali di
indirizzo politico amministrativo, espressamente attribuiti dalla legge a tale organo
(art. 42 Tuel) e, quindi, i Consiglieri hanno un ruolo chiave da svolgere per
garantire che le preoccupazioni della gente vengano ascoltate ….
Un’ultima osservazione, Signor Presidente, la vogliamo fare per rammentare a Lei,
ma anche a chi le ordina o suggerisce di vessare i più elementari principi di
democrazia e di rispetto dei cittadini, che la figura del Podestà è stata abolita, con il
versamento di fiumi di sangue, da quasi settant’anni”.
Domenico Vincenzo Vinci
T.C. S. Channel