“Siamo felici di firmare questo protocollo d’intesa con il direttore della Dia perché chi si occupa di prevenzione e repressione dei poteri criminali aiuta le istituzioni politiche e la Regione Calabria a fare in modo che le risorse dello Stato e dell’Ue siano destinate davvero a beneficio dei calabresi e non ad arricchire i poteri criminali che speso costruiscono uno spot terribile per la Calabria perché la descrivono come una terra senza futuro”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto in occasione della firma di un protocollo d’intesa tra Regione Calabria e Dia sottoscritto oltre che da Occhiuto anche dal direttore della Dia Maurizio Vallone, finalizzato al contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata negli interventi connessi al Pnrr e ai Programmi operativi.
In particolare, attraverso questo accordo la Regione mette a disposizione della Dia tutte le banche dati dell’Ente. Alla firma dell’intesa hanno partecipato, tra gli altri, anche il prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, il comandante regionale della Guardia di finanza Guido Mario Geremia, il comandante della Legione Calabria dei carabinieri generale Pietro Salsano, il questore di Catanzaro Maurizio Agricola e il capo centro della Dia di Catanzaro Beniamino Fazio.
“La Calabria ha un grande futuro – ha aggiunto Occhiuto – perché ha grandi ricchezze, ha tante risorse e deve avere il coraggio di spenderle in maniera tale che possano produrre sviluppo. Le istituzioni politiche da sole non ce la possono fare . E’ necessario che ci sia sinergia tra chi si occupa di prevenire e di reprimere i poteri criminali perché quando lo Stato in tutte le sue articolazioni lavora insieme, lo Stato è molto più forte della ‘ndrangheta e di ogni potere criminale. E’ necessario che ci sia una pubblica amministrazione che concorre insieme ai vari livelli istituzionali per fare in modo che questa regione possa presentarsi come una regione che vuole svilupparsi evitando che le risorse siano destinate a fini diversi da quelli dello sviluppo della Calabria”.
“Il protocollo prevede – ha detto Occhiuto – la possibilità alla Dia di accedere a tutte le banche dati della Regione e quindi tenta in qualche modo di rendere le procedure per l’affidamento degli appalti e dei finanziamenti quanto più trasparenti possibili al fine di prevenire e contrastare i poteri criminali ama anche di garantire che chi investe in Calabria può investire”.
“Oggi è la dimostrazione che quando le cose si vogliono fare si fanno, ‘ndrangheta o non ‘ndrangheta, anzi proprio contro la ‘ndrangheta e contro qualsiasi potere criminale” – ha poi affermato il direttore della Dia Maurizio Vallone.
“La lungimiranza del presidente della Regione Calabria – ha aggiunto Vallone – di svolgere questa attività di prevenzione insieme alla Dia ci consentirà di avere informaticamente i dati dei progetti del Pnrr e di altre importanti opere pubbliche che si realizzeranno in Calabria in modo da poterli confrontare con la nostra banca dati in maniera automatizzata e quindi riportare i risultati sui tavoli dei prefetti per le attività interforze delle prefetture per evitare che sin dall’inizio le organizzazioni criminali possano entrare nell’appalto pubblico”.
“Noi dobbiamo cercare di sviluppare – ha detto ancora il direttore della Dia – i nostri controlli a tutti i livelli, sia preventivi sia successivi, con l’autorità giudiziaria. In questo momento noi occupiamo della prevenzione, ci occupiamo di impedire che i soldi posano arrivare alla criminalità organizzata. Bisogna fare presto con gli appalti del Pnrr perché ce lo impone l’Europa, questo non vuol dire che non vengano fatti i controlli. Anticipare i controlli in una fase così preventiva, come quella precedente addirittura a quella dell’aggiudicazione degli appalti come stiamo facendo con questo protocollo con la Regione Calabria, ci fa superare tante difficoltà. I campanelli d’allarme ci sono sempre, siamo in una regione in cui la ‘ndrangheta è davvero presente, la ‘ndrangheta è forte, ma questa prevenzione fatta in questo modo ci assicura la possibilità di poterla contrastare con efficacia e impedire che possa accedere agli appalti pubblici”.