Sono “Arci Catanzaro APS”, capofila di ATS e il “Gruppo Agesci Catanzaro” i due soggetti individuati dalla commissione incaricata di valutare le proposte scaturite dall’avviso pubblico per la co-progettazione con il Comune di Catanzaro, finalizzata alla realizzazione di progetti di sviluppo di comunità – sperimentazione del welfare generativo di quartiere, da realizzare nei centri sociali dei quartieri Pontepiccolo e Gagliano.
Per le due strutture, quindi, si apre concretamente la fase di ritorno alla piena funzione sociale, dopo lo stop imposto dall’emergenza pandemica. L’iter che ha portato all’individuazione dei due enti del Terzo Settore selezionati e con i quali si dovranno ora sottoscrivere le convenzioni, si era aperto alla fine del gennaio scorso, quando la giunta comunale, presieduta dal sindaco Nicola fiorita, aveva approvato, su proposta dell’assessore al Welfare Venturino Lazzaro, la delibera avente per oggetto l’atto di indirizzo al settore Politiche sociali per l’emissione dell’avviso pubblico finalizzato appunto a individuare organizzazioni ed enti del Terzo Settore, disponibili a co-progettare con l’Amministrazione Comunale.
“Finalmente – commenta l’assessore Lazzaro – si potranno riprendere attività fondamentali per promuovere le relazioni intergenarazionali e la partecipazione attiva della comunità locale ai processi di creazione di benessere collettivo. I centri sociali sono anelli cruciali della catena del benessere e dunque non posso che ribadire la mia piena soddisfazione, già espressa lungo il percorso burocratico che abbiamo portato avanti celermente, vista l’attesa da parte dei cittadini. Devo però aggiungere che sono soddisfatto anche perché siamo riusciti a garantire un sostegno a chi sarà chiamato a gestire i due centri sociali.
Le strutture verranno cedute in comodato d’uso gratuito senza alcun onere per il Comune, ma questo significa che i costi di gestione saranno a carico del soggetto comodatario. Tuttavia, siamo riusciti a garantire la messa a disposizione di risorse pubbliche per un importo annuo massimo di duemilacinquecento euro per ciascun centro a titolo di contributo economico in favore dell’ente del Terzo Settore gestore del progetto. Lo abbiamo fatto coerentemente con l’obiettivo che ci siamo dati sin dal nostro insediamento e cioè contribuire a restituire vivacità e vitalità a tutti i nostri quartieri senza distinzione tra centro e periferie”.