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A Reggio l’approfondimento su Edward Lear e sul suo “Diario di un viaggio a piedi”

«Reggio è veramente un grande giardino e senza dubbio uno dei posti più belli che si possa trovare sulla Terra. Un Castello dai colori vivaci, quasi distrutto, domina la città, lo Stretto e il Mongibello coronato di neve. E ovunque giardini di aranci, limoni, cedri e bergamotti che vengono chiamati agrumi oltre ai mandorli, oliveti, cactus, palme e aloe che formano splendidi angoli di Paradiso.».

Così, Edward Lear descrive Reggio Calabria nel suo Diario di un viaggio a piedi: Reggio e la sua Provincia; questo il passo, scelto dalla prof. Minella Bellantonio per iniziare la sua conversazione su “La Calabria nelle incantevoli pitture di Edoard Lear.”, da lei tenuta nella sede dell’Associazione “Amici del Museo”.

Davanti ad un pubblico folto ed attento, la relatrice ha ricordato i momenti essenziali della vita di questo illustre inglese di pieno ‘800, eccellente disegnatore (insegnò la tecnica dell’acquarello alla regina Vittoria) che, spinto da grande voglia di conoscenza, passò gran parte della sua vita girando per il mondo: dall’India a Gerusalem, dalla Turchia all’Italia; dove si fermò e dove morì – a San Remo – nel 1888.

A Reggio egli arriva, proveniente dalla Sicilia, il 25 luglio 1847, e resterà nella nostra provincia sino al successivo 5 settembre, visitando molti centri del versante ionico, da Motta San Giovanni a Roccella: un percorso che oggi è parzialmente diventato “il sentiero dell’Inglese”. A Reggio città sarà proprio nei giorni in cui era scoppiata la rivolta antiborbonica, chestava finendo nel sangue. A tal proposito, la prof. Bellantonio fa rilevare come egli, pur segnalando le particolarità ambientali nelle quali viene a trovarsi in quei frangenti, non esprime alcun giudizio né sui rivoltosi né sul Governo.

Passando, quindi, a parlare dell’artista Lear, e delle sue testimonianze fatte da disegni e da acquerelli, sempre alla ricerca di paesaggi mozzafiato, di nuove terre e paesi incontaminati, vengono presentati e commentati alcuni lavori più significativi di questo brillante pittore, squarci di una nostra Terra che ancora, fortunatamente, in buona parte, conserva quelle realtà ambientali che tanto entusiasmarono Lear.

A conclusione dell’evento culturale, su proposta del consigliere Mimmo Papalia, è stato dato mandato al Presidente Francesco Arillotta di chiedere, alla Commissione per la Toponomastica, l’intitolazione di una strada del centro storico reggino a questo illustre personaggio, che tanto apprezzò la nostra Città.

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