“Mentre la politica discute dell’utilità o meno delle intercettazioni, e dei loro costi, le mafie sono in grado di pagare hacker e costruirsi nuovi sistemi di comunicazione sopra le nostre teste, che noi che noi non riusciamo ad ascoltare”. Lo ha detto il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenendo alla Camera alla presentazione del rapporto ”Le mafie nell’era digitale”, realizzato dalla Fondazione Magna Grecia.
“Utilizzano telefoni che pagano mediamente 3.500 euro e che durano 6 mesi e parlano in chiaro, funzionano come una serie di citofoni tra di loro, con i quali comunicano anche da una parte all’altra dell’oceano, e noi non riusciamo a bucare nessuno di questi sistemi”, ha spiegato.