«Quello che si temeva purtroppo è avvenuto. A causa delle ingenti piogge che da due giorni flagellano il nostro territorio è crollato un pilone del viadotto Ortiano 2 della nuova strada statale 177 Longobucco Mare nota come Sila-Mare, una tragedia sfiorata ma con danni annunciati».
Questo è quanto dichiarano gli esponenti del partito politico Europa Verde – Verdi cittadino, preoccupati per quanto è avvenuto ieri sulla strada che collega Longobucco con la costa ionica.
Giuseppe Campana, coordinatore regionale del partito lancia un grido di allarme: «Non possiamo più aspettare, il Governo agisca con interventi mirati per attivare un piano di difesa del suolo.
Il forte maltempo che ha colpito ieri la Calabria e il fiume in piena – saranno stati parte della causa del crollo, ma è evidente che non ci si può ritrovare sempre impreparati: un ponte, costruito da meno di dieci anni, non può cadere in questo modo.
È necessario approvare un piano per la gestione del dissesto idrogeologico, aumentiamo gli investimenti in prevenzione e infrastrutture di contenimento per rendere più sicuri i nostri territori.
Stiamo denunciando in modo continuo e costante le diverse inefficienze di questo Governo, stiamo suggerendo più volte quali siano le priorità per la salute dei cittadini e del territorio.
In una nota di qualche mese fa, avevamo lanciato la nostra proposta di togliere dall’agenda del Governo l’inutile PONTE sullo stretto; perché, prima, bisogna costruire strade adeguate.
Promuovendo la partecipazione attiva di tutte le parti interessate, intervenire nell’immediato con opere e attività prioritarie che portino sia alla riduzione del rischio che a benefici per l’ambiente.
Quanto è accaduto ieri dimostra tutta la fragilità di una regione a forte rischio idrogeologico, dove il consumo e l’impermeabilizzazione del suolo non conoscono freno. Gli eventi atmosferici estremi, generano frane e allagamenti, causando la perdita di tante vite umane, devastazione ambientale e costi economici enormi, come abbiamo potuto constatare, purtroppo, in questi anni. Il rischio non riguarda solo la Calabria ma tutto il territorio nazionale, diversi sono i Comuni italiani in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico e milioni di cittadini si trovano ogni giorno in zone esposte al pericolo di frane, inondazioni o erosione costiera.
La vera urgenza è la messa in sicurezza del territorio e ci chiediamo:
La messa in sicurezza naturalistica del territorio non dovrebbe venire prima della costruzione di qualsiasi opera?
I progetti che vengono portati avanti sono inadeguati rispetto alle nuove sfide che i cambiamenti climatici ci impongono.
Lo stato di degrado del suolo è di fondamentale importanza, poiché, spesso è soggetto a processi degenerativi gravi ed irreversibili.
Il ponte è inutile e dannoso: i costi ambientali, sociali ed economici sono elevatissimi, gli interventi per la messa in sicurezza sono bloccati dall’inerzia della politica e dalle lungaggini burocratiche. Cerchiamo allora di analizzare il problema, evidenziando criticità e suggerendo buone pratiche, in un’ottica di maggior rispetto e tutela delle persone e dell’ambiente».