“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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Al catanzarese Paolo Ferragina il “Premio ACM Paris Kannellakis”

Il ricercatore catanzarese Paolo Ferragina dell’Università di Pisa è uno dei due italiani che per primi hanno ricevuto il prestigioso “Premio ACM Paris Kannellakis”, destinato a chi raggiunge specifici risultati teorici che hanno avuto un effetto significativo e dimostrabile sulla pratica dell’informatica. Ferragina è stato insignito del riconoscimento insieme con Michael Burrows  (Google) e  Giovanni Manzini (Università di Pisa), per aver inventato la BW-transform e l’FM-index che hanno aperto e influenzato il campo delle Strutture Dati Compresse con un impatto fondamentale sulla Compressione dei Dati e sulla Biologia Computazionale. L’FM-index di Ferragina e Manzini, in particolare, oltre a essere una svolta teorica, costituisce una scelta di indicizzazione primaria per strumenti software che lavorano su grandi raccolte di dati non strutturati, con le applicazioni più impressionanti nel campo dell’allineamento del DNA e della biologia computazionale in generale.

“Sono oltremodo felice della notizia – ha commentato il sindaco Nicola Fiorita – innanzi tutto perché un  catanzarese ottiene un riconoscimento di così alto profilo, che inorgoglisce l’intera nostra città e con essa la regione di cui è capoluogo. Ma lo sono anche perché Paolo Ferragina è per me un grande amico di infanzia, con cui ho mantenuto contatti costanti negli anni, che si sono intensificati nel corso dell’ultima campagna elettorale e poi anche dopo il voto dello scorso giugno. Ricordo con immutato affetto di quando, ragazzi, lui abitava alla Stella e insieme frequentavamo la scuola Mazzini. Ho seguito la sua brillante carriera, gioendo dei suoi successi e oggi un pensiero affettuoso mi piace rivolgerlo anche ai suoi familiari: alla madre e alla sorella, in particolare, che ancora vivono nella nostra città”.

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