“L’affiliazione criminale anche nel caso degli arresti in Belgio si sovrappone e legami di sangue e contatti familiari. Si tratta chiaramente di ambienti difficili da penetrare, problemi che abbiamo aggirato grazie a metodi particolari di ricerca, osservazione, pedinamenti e microfoni piazzati nella case e nelle automobile dei sospettati”. Lo ha detto il portavoce della procura federale belga Eric Van Duyse a margine della conferenza stampa sull’operazione condotta in 8 Paesi, tra cui il Belgio. “Le informazioni raccolte sono state poi trasmesse alle autorità italiane”, ha sottolineato Van Duyse.
‘Ndrangheta, Procura belga: “Usati microfoni in case e automobili dei sospettati”
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