«La chiusura dello stabilimento della multinazionale francese Lactalys a Reggio Calabria è una vergogna inqualificabile. 80 operai a casa, 80 famiglie gettate nella povertà, in una città come Reggio non è uno scherzo e proprio nel momento in cui si decantano le eccellenze del food italiano!!! Come è risaputo, per un ben nota sintonia fra poteri occulti e poteri palesi che fanno capo ai “pupari” che comandano e dispongono di tutto, sono stato escluso dal consiglio comunale di Reggio Calabria per soli 50 voti alle ultime elezioni amministrative. Ma era esattamente questo che volevano e i risultati si sono visti. La violazione palese di un diritto è avvenuta nell’indifferenza generale (a proposito, dove sono i politici, gli amministratori, gli uomini dello Stato, gli intellettuali che si dicono di “sinistra”?). Come ho più volte ribadito in sedi anche nazionali, la Città dello Stretto sta vivendo il momento più brutto, oscuro, sinistro della sua storia. Stiamo ancora qui a parlare dell’era Scopelliti quando ci troviamo in una situazione ancor peggiore, dove l’illegalità si palesa in tutta la sua plastica arroganza e dove è consentito insultare sui muri della città chiunque, senza che nessuna istituzione intervenga, attraverso minacce di morte pubblicizzate all’ingresso dell’autostrada, tanto per dare un ‘segnale’. Una illegalità talmente gradassa, che perfino un Vicepremier si è sentito in dovere di intervenire. E anche il brutale licenziamento degli operai è solo la conferma di questa situazione poco piacevole. Al netto di queste amare considerazioni, ribadisco la mia vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori e alle loro famiglie e sono certo che i vertici della Regione di concerto con il Ministro del Lavoro si adopereranno per trovare una soluzione che tuteli la loro dignità. Da parte mia, a breve sarò a Reggio Calabria e mi dichiaro pronto a incontrarli e manifestare la mia solidarietà».
Lo ha dichiarato il massmediologo e giornalista Klaus Davi commentando la decisione di Lactalis, multinazionale del comparto caseario, di chiudere lo stabilimento di Reggio Calabria.