“A distanza di poco più di due mesi ( era il 15 febbraio scorso ), un altro gesto infame vigliacco inneggiante il comunista Tito, è stato compiuto da soggetti infami e vigliacchi, armati nella mente e nel braccio da un odio disumano, spregevole e malvagio, presso Largo vittime delle foibe a Cosenza.
Si presume dalle circostanze che abbiano agito nella notte, per non essere visti nè riconosciuti e, conseguentemente, trattati dalle autorità competenti.
È increscioso che tutto questo sia avvenuto in concomitanza del 25 aprile, e questo ci induce a pensare che la sinistra, ancora oggi, non ha fatto i conti con la storia.
I negazionisti scalpitano, ma fatevene una ragione: “l’odio rosso non riuscirà mai a prevalere su ricordo”.
Queste scritte sono un atto assolutamente inaccettabile che ha indignato e disgustato i cittadini e le varie associazioni, che condannano fortemente il gesto deprecabile compiuto ai danni dei martiri delle foibe.
Tali scritte offendono la memoria degli italiani vittime delle azioni omicide del generale Tito ed infangano la coscienza di ognuno di noi.
Siamo stanchi! Ora basta.
Facciamo appello a tutte le autorità di provvedere, ed in tempi brevi a prendere una netta posizione contro questa gentaglia, che non merita nessuno sconto”.
Così in una nota Edoardo Lucente – Circolo Gabriele D’Annunzio.