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“Aeroporto dello Stretto ad un bivio decisivo”

Riceviamo e pubblichiamo*

“Se le promesse di Occhiuto saranno rose o nuove spine lo verificheremo presto.

Speriamo che non ripeta l’infelice scelta di mettere a capo della Film Commission uno stimato stilista di moda senza alcuna competenza nel cinema e nelle fiction. E che il nuovo management esca dalle acque inquinate del peggiore campanilismo. Altrimenti sia restituita all’Aeroporto dello Stretto la piena indipendenza gestionale rispetto alla devastante gestione della Sacal.

Per darlo in mano alla Sacal fu fatta fallire la Sogas (il cui 65%azionario in mano all’ex-Provincia di Reggio sarebbe stato ereditato dalla Città Metropolitana) togliendo alla nascente Reggio Metropolitana una pedina fondamentale per partire con le proprie gambe. La Reggio Metropolitana avrebbe potuto riparare agli errori nominando un nuovo Consiglio di Amministrazione scegliendo quel management di competenti in trasporto aereo che oggi si richiede a Occhiuto.

Invece nel 2016 fu scelta la via di sottostare all’arrogante pretesa di Oliverio di consegnare a qualsiasi costo alla Sacal gli scali di Reggio e Crotone con i risultati disastrosi che sono noti a tutti. La Sogas di Reggio e la Sagas di Crotone avevano dato risultati non soddisfacenti? Si sarebbero dovuti cambiare i management e non condurli al fallimento. Se si adottasse lo stesso criterio per le Amministrazioni locali in deficit o sciolte avremmo un disastro nazionale da Aosta ad Agrigento.

Ora ci troviamo davanti ad una deficitaria gestione della Sacal. Non la si sta chiudendo. Si sta cambiando il management. Se anche il nuovo che stiamo per conoscere a breve continuerà l’azione mortifera delle gestioni di De Felice e De Metrio allora si dovranno restituire a Reggio e Crotone le gestioni indipendenti che sono state tolte con la prepotenza in nome di un falso regionalismo dietro cui ha agito un campanilismo bieco e oscurantista”.

*professore Pasquale Amato

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