“I referendum per il rinnovo del CIA, per l’importanza che riveste, dovrebbe essere oggetto di minuziosa rigidità nel suo svolgimento.
Denunciamo invece procedure alquanto discutibili: non viene richiesta la carta d’identità al
lavoratore che vota sull’elenco degli aventi diritto, il votante non appone alcuna firma, cosa che al suo posto viene fatta dal presidente di seggio.
Era stato detto, pubblicamente in assemblea, che i lavoratori esentati dai turni notturni non
avrebbero espresso il voto sulla turnistica: abbiamo testimonianze dirette di tali lavoratori che hanno ricevuto la scheda elettorale relativa alla turnistica.
All’interno dei seggi viene rilevata la costante presenza di persone non facenti parte del comitato elettorale, facenti parte delle organizzazioni promotrici del referendum, lì col chiaro intento di influenzare il voto.
Ci domandiamo inoltre: lo spoglio sarà aperto a tutti o dobbiamo stare alla fiducia dei soli scrutatori, che essendo tutti appartenenti alle sigle promotrici potrebbero risultare di parte?
Ora capiamo il motivo per il quale il comitato elettorale è stato selezionato in maniera mirata, in modo da escludere la presenza di qualcuno “scomodo”.
Ci aspettiamo di vedere esposto in questi giorni il vessillo della Corea del nord.
In barba alla democrazia, alla trasparenza, alla dignità dei lavoratori”.
Così si legge in una nota di OR.S.A. Mari e Porti.