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Distretto del cibo Serre cosentine: a Rende, ente capofila, incontro tra sindaci

Si incontreranno il prossimo 20 aprile a Rende i comuni del Distretto del Cibo delle Serre, di cui l’amministrazione comunale è ente capofila.
Riconosciuto formalmente da parte della Regione, il Distretto comprende le municipalità, già presenti nel SASUS, di Cosenza, Castrolibero, Castiglione Cosentino, San Pietro in Guarano, San Vincenzo La Costa, Mendicino, San Fili, Carolei, Cerisano, Domanico, Marano Principato, Dipignano, Zumpano, oltre a Montalto Uffugo, Lattarico, Rota Greca e San Benedetto Ullano.

Alla riunione parteciperanno anche i partner che hanno aderito al progetto: l’Università della Calabria, l’ARSAAC, i Consorzi di Tutela Salumi di Calabria, Fichi di Cosenza, Liquirizia di Calabria, Vini Terre di Cosenza e Tutela Olio IGP Calabria. Tra i soggetti aderenti, poi, anche FIC (Federazione Italiana Cuochi), FIS (Federazione Italiana Sommelier), Biologi Senza Frontiere, AMIRA (Ass. Maitreis Italiani Ristoranti e Alberghi) Calabria, Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea, Accademia Italiana del Peperoncino e Mercato delle Eccellenze di Calabria, oltre a Confindustria Cosenza, Confartigianato, Coldiretti Cosenza, Associazione Provinciale Cuochi Cosentini (APCC), Unione Provinciale Agricoltori.
Il sindaco, Marcello Manna, ha dichiarato: “vogliamo infatti ottenere il riconoscimento del Cammino delle Serre per rendere facilmente raggiungibili i nostri borghi attraverso l’uso di car e bike sharing con servizio d’informazione ad hoc sulla mobilità. I nostri comuni raggiungono una popolazione di 150.000 abitanti e questo numero per realizzare progetti di tale portata si può raggiungere solo attraverso una rete di sindaci unita che lavora sinergicamente per valorizzare i propri patrimoni identitari”.

“Costruire un sistema locale sostenibile del cibo in un’area così vasta rappresenta un’opportunità concreta per la valorizzazione sinergica dei nostri territori. Il distretto è aperto ad altri enti pubblici, alle aziende agricole agroindustriali ed alimentari, al comparto della ristorazione e della ricezione, alle realtà dell’artigianato locale e legato alla tradizione culinaria, alle aziende di produzione di beni e servizi coerenti con le tradizioni e le vocazioni territoriali. Una rete ampia che racchiude diverse realtà grazie alle cui competenze riusciremo a investire su sostenibilità e patrimonio identitario, ampliando così il raggio di azione e di opportunità di comune rilancio”, ha concluso Manna

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