«Dopo un anno ci ritroviamo in Consiglio regionale per approvare le modifiche al Piano per la programmazione della spesa dei fondi europei che avevamo già approvato nel mese di marzo dell’anno scorso, così come richiesto dall’ Unione Europea. In ogni caso l’occasione è utile per l’opposizione per potere esprime la propria posizione, come ci impone il nostro ruolo e la nostra funzione».
Ad affermarlo nel corso del suo intervento durante i lavori del Consiglio regionale è il capogruppo del Pd Mimmo Bevacqua.
«Bene hanno fatto i colleghi del centrosinistra che mi hanno preceduto – ha detto ancora Bevacqua – a mettere al centro del dibattito considerazioni importanti non per evidenziare debolezze e fragilità presenti in questa programmazione, ma anche per offrire un contributo costruttivo. Sono già passati due anni dall’avvio della programmazione e non abbiamo visto grandi risultati o iniziative mirate a supportare la visione che avete sulla spesa dei fondi europei e sul futuro stesso della Calabria. Non registriamo cambiamenti significativi e i cinque obiettivi che indicate nella programmazione sono generici e identici a quelli degli anni passati. Uno dei limiti della programmazione – ha spiegato ancora Bevacqua – è rappresentato dalla burocrazia regionale. E allora mi chiedo perché vedo sempre gli stesi dirigenti nei ruoli chiave per la programmazione? Come si può cambiare la Calabria o cambiare impostazione se le idee arrivano dalle stesse persone ormai da dieci anni a questa parte? Mi stupisce poi l’atteggiamento del presidente Occhiuto che pure ha ben presente l’importanza di questo tema. Solitamente quando vuole il presidente le questioni le affronta di petto e, invece, sulla riforma della burocrazia, inspiegabilmente, ancora nulla è stato fatto».
«Inviterei pertanto il presidente a tralasciare la politica della facile comunicazione, come nel caso del portale per la denuncia di eventuali anomalie nella sanità, per concentrarsi su come coinvolgere le Università e i mondi vitali per la programmazione, avviando un rapporto di collaborazione serio e costruttivo con gli Atenei calabresi. La programmazione 2021-2027, invece, non ha avuto nessuna forma di confronto con gli attori sociali, così come spesso è avvenuto anche nelle legislature passate. Non è vero che non si può rivedere il Por – ha detto ancora Bevacqua – C’è ancora tempo e possiamo farlo se abbiamo il coraggio e la volontà di trasformarlo uno strumento per migliorare gli indicatori economici e sociali della nostra Regione. Non serve spendere tutti i soldi se questi non portano a nessun risultato. Ad esempio in agricoltura serve un piano generale di forte innovazione che migliori l’offerta e la produzione del comparto, così come dobbiamo smetterla di sciacquarci la faccia parlando di aree interne senza interventi strategici per collegarle al meglio e dare a queste i servizi fondamentali. Le risorse potrebbero essere sfruttate anche per realizzare l’intermodalità per collegare aeroporto e stazione di Lamezia Terme, per poi favorire la metro leggera Lamezia-Crotone e Lamezia-Scalea, così come potrebbero essere messe a frutto per potenziare la depurazione, solo per fare alcuni esempi. Servono scelte strategiche che non riscontriamo. Su questi temi – ha concluso Bevacqua – vorremmo confrontarci e dare il nostro contributo. Sono convinto che per raggiungere risultati concreti e importanti ci sia bisogno di uno sforzo unitario non solo in Consiglio regionale, ma anche all’esterno, lavorando insieme alle Università e a tutti gli altri attori sociali».