Come alleviare il peso che grava su tante famiglie che fanno fatica a seguire i loro figli, soprattutto quelle composte da madri che vivono senza avere un compagno accanto? È stato questo il tema dell’incontro che si è tenuto tra il forum delle associazioni familiari, il centro comunitario Agape e il vescovo Fortunato Morrone.
Il confronto ha toccato il tema della condizione di solitudine di tantissime famiglie in difficoltà ed in particolare dai nuclei mono genitoriali composti da donne con figli minori che vengono da percorsi di violenza subita, da separazioni conflittuali, da condizioni di povertà e che non possono contare su una adeguata rete di protezione sociale in grado di favorire la loro ricerca di autonomia lavorativa e sociale. Per Aldo Riso portavoce del Forum la campagna di sensibilizzazione famiglie solidali si prefigge di attivare forme di vicinanza a queste fasce sociali deboli attraverso varie forme di solidarietà in particolare quelle che si prefiggono di affiancare il nucleo familiare in difficoltà, come l’affido diurno, di sostegno e di appoggio riservando all’affido residenziale le situazioni più gravi che richiedono l’allontanamento attraverso i provvedimenti del Tribunale dei minorenni. Per Aldo Riso del forum le famiglie che si aprono a queste forme di solidarietà non solo hanno la possibilità di sentirsi utili ma anche di ricevere in cambio tanta umanità ed ha chiesto al Vescovo di incoraggiare nella comunità cristiana questi percorsi.
Lucia Palumbo a partire dalle tante esperienze di affido vissute come famiglia ha testimoniato l’importanza dei legami che si creano con i minori che continua anche dopo la conclusione della accoglienza. Giuseppe Marino di Agape ma anche giudice onorario al Tribunale per i minorenni, ha sottolineato come sono tante le situazioni di fragilità che arrivano al Tribunale che possono trovare risposte oltre che dai servizi anche da una rete di famiglie disponibili a svolgere un ruolo di affiancamento per sostenerle psicologicamente, per aiutarli nei compiti educativi verso i figli, per rompere quella solitudine che spesso si ritrovano a vivere .Mario Nasone di Agape ha ricordato che questo anno ricorre il quarantesimo anniversario della legge 184 su affido e adozione che rilancia il diritto di ogni minore a vivere in una famiglia, possibilmente quella di origine o una sostitutiva. Per questo serve una maggiore corresponsabilità anche da parte della regione Calabria, della chiesa e dell’associazionismo in una regione che vede ancora circa mille minori che vivono fuori della famiglia e dove mancano leggi e politiche regionali a sostegno delle madri sole. Don Nino Iachino assistente spirituale di Agape ha ricordato le comunità di accoglienza volute da don Italo Calabrò che accolgono molte donne in difficoltà che superata la fase della emergenza chiedono di inserirsi nella comunità ma si chiedono dove andrò ad abitare, quale lavoro potrò fare, chi può aiutarmi a raggiungere una autonomia? Hanno bisogno anche di parrocchie e di famiglie che li accolgano e li accompagnino in questi difficili percorsi. Agape ha già incontrato la comunità di vita cristiana guidata da padre Sergio sala e le famiglie di Comunione e Liberazione con il referente Tommaso Melchini trovando grande attenzione e disponibilità e nei prossimi mesi altri appuntamenti sono in programma. Il vescovo ha accolto con grande interesse queste sollecitazioni, in particolare l’idea di coinvolgere più famiglie possibili che si impegnano a garantire una vicinanza ed un appoggio ad altre famiglie che fanno fatica a fare crescere i loro figli. Ritiene che è molto importante che i parroci si facciano promotori nelle loro comunità a interrogarsi su questi temi ed a suscitare vocazioni verso queste chiamate alla solidarietà. Nel suo ruolo di Vescovo si impegnerà per favorire questi percorsi fiducioso che saranno tante le parrocchie che aderiranno.
Come si diventa famiglia solidale? Scegliere di diventare una famiglia solidale, quindi un punto di riferimento, sia pratico che emotivo, per mamme sole con bambini, significa rendersi disponibili all’accoglienza, ma anche essere pronti ad affrontare un viaggio che lascia un segno, cambia, arricchisce. Le “famiglie solidali” sono delle famiglie che mettono a disposizione parte del proprio tempo per offrire supporto alle mamme sole con il loro bambino. Ad esempio accudendo il bambino per qualche ora del giorno o della settimana, offrendo così alla mamma la possibilità di potersi inserire nel mondo del lavoro e raggiungere la propria autonomia; andando a prendere il bambino a scuola e trascorrendo con lui il pomeriggio, in attesa che la mamma torni dal lavoro; invitando la mamma e il suo bambino a pranzi, cene o a momenti di festa, per far vivere loro un clima familiare; aiutando la mamma ad inserirsi in reti sociali e amicali, affinché non si senta sola; sostenendo la mamma nella gestione di pratiche burocratiche o sanitarie, accompagnandola presso servizi pubblici/privati o visite mediche; sostenendo la mamma nel suo ruolo genitoriale, aiutandola a rispondere ai bisogni del suo bambino. Aprire il proprio nucleo nei confronti della comunità è un’occasione che può ridefinire le proprie risorse e i propri limiti e che fa nascere anche dubbi e timori. Per questo è importante farlo in gruppo e attraverso una formazione dedicata. Il progetto #rete famiglie solidali infatti prevede dei percorsi di accompagnamento per sostenere le famiglie in tutte le fasi dell’esperienza. Per le famiglie che scelgono di diventare “famiglie solidali” vengono organizzati degli incontri di sensibilizzazione e informazione, attività di formazione, colloqui di sostegno e accompagnamento all’esperienza e gruppi di auto-mutuo-aiuto. Per gli interessati il Centro Agape ha attivato, d’intesa con l’assessorato alle politiche sociali del Comune, uno sportello informativo a cui ci si potrà rivolgersi in via P. pellicano 21/h il Martedì ed il Giovedì pomeriggio dalle ore 15.00 alle 18.00, tel. 0965/894706, email segr.agape@gmail.com, sito www.centrocomunitarioagape.it