Il giornalista Klaus Davi, titolare di una prestigiosa agenzia di comunicazione fondata nel 1994 che cura la comunicazione per conto di marchi, istituzioni ed enti no profit, terrà corsi mensili di comunicazione e marketing, con particolare focus sull’aspetto della comunicazione sociale, per i detenuti del carcere di Alta Sicurezza di Palmi (RC), a partire dal mese di giugno. L’istituto penitenziario di Palmi è classificato come ad Alta Sicurezza e ospita soggetti reclusi per 416 bis, di cui, secondo l’associazione Antigone, un quinto di essi sta scontando condanne definitive. La prima lezione è prevista per lunedì 30 maggio.
Davi ha presentato un piano di studi che è stato approvato dal Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria e che durerà per sei mesi, con la supervisione del garante dei detenuti, il dottor Paolo Praticò. Scopo dell’iniziativa è fornire ai reclusi spunti di riflessione sui temi della comunicazione e del disagio sociale, nonché una lettura critica dei moderni strumenti di comunicazione digitale.
Non è la prima volta che Davi viene a contatto con le realtà degli istituti di pena: nel 2019 incontrò i detenuti del carcere di Padova e, prima ancora, nel 2008 promosse un’iniziativa in collaborazione con l’allora Ministro della Giustizia Clemente Mastella a favore dei detenuti di Volterra.
È però la prima volta che un personaggio conosciuto offre gratuitamente un supporto didattico e sistematico a un istituto carcerario, per di più di alta sicurezza. “Per me è il coronamento di un sogno. Credo fermamente nella funzione rieducativa della pena e nella funzione sociale della comunicazione. Per questo inizio quest’avventura con entusiasmo e coinvolgimento”, afferma Davi.
Klaus Davi ha riportato numerosi premi per la sua attività giornalistica, tra cui il Premio Paolo Borsellino – Edizione 2019. Nel 2017 ha assunto nella sua agenzia, in accordo con la Procura di Reggio Calabria e il Ministero degli Interni, un collaboratore di giustizia che lavora con il massmediologo operando da una località protetta. Il 5 marzo di quest’anno il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.i.c.o.), ha reso noto un filmato in cui era documentato come il boss Pino Campisi, affiliato alla cosca Mancuso di Limbadi, custodisse nel suo covo romano il libro di Davi “I Killer della ‘Ndrangheta” (Piemme Mondadori).