“Sabato 11 marzo, dalle ore 14.30 si terrà una vasta mobilitazione che vedrà presenti esponenti delle Ong, del terzo settore, dell’arcipelago antirazzista e antifascista a cui noi Rifondazione Comunista aderiamo e invitiamo a partecipare. Ci saremo per proseguire l’opera di denuncia di una strage che non si è voluto evitare, per contrastare le leggi infami, certamente più cattive di un mare in tempesta, che hanno causato ad oggi 72 vittime, molti i minori, e un numero ancora imprecisato di corpi non ritrovati.
Ci saremo per dire che quel tratto di mare non può essere sorvegliato dagli agenti di Frontex, il cui unico scopo è impedire gli arrivi di profughi, ma da imbarcazioni adeguate ad offrire salvataggio verso un porto sicuro. Ci saremo per dire che le dichiarazioni offensive nei confronti delle vittime e dei sopravvissuti, rilasciate dal ministro Piantedosi basterebbero da sole per chiederne le dimissioni immediate.
Questo sapendo che le omissioni nelle audizioni in aula, l’arroganza burocratica con cui ricostruiva false verità meritano non solo la cacciata sua e dei suoi complici negli altri ministeri e di chi ha obbedito alla catena di comando, ma debbono portare ad un processo in cui si affermi che ritardare scientemente un soccorso è un crimine che, in quanto tale, va punito. Ci saremo perché consideriamo alla stessa stregua i predecessori al Viminale, anche se di diverso colore politico, che hanno anno dopo anno elaborato normative e messo in pratica azioni che hanno causato altre stragi, respingimenti collettivi, violenze tali da andare considerati punibili come crimini contro l’umanità.
Ci andremo anche per stringerci attorno ai sopravvissuti, per portare un altro volto di questo Paese, quello la cui identità è fondata sull’incontro e sull’accoglienza, non su muri, repressione e blocchi navali”.
Lo affermano in una nota Stefano Galieni – Responsabile Immigrazione, e Mimmo Serrao – Segretario Regionale Calabria Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.