Una giornata ricca di avvenimenti, quella trascorsa dai ragazzi delle classi prime del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal Dirigente Carmela Rita Serafino, che, giorno 28 Febbraio, si sono recati a Reggio Calabria, accompagnati dai docenti: Greta De Rose, Gabriella Pisano, Vincenzo Bruzzaniti, Luisa Totino, Violi, Marando, Alessandra Pedullà e Marisa Saccà.
La prima tappa è stata il Planetario Pythagoras. Un’esperienza altamente formativa, dal punto di vista astronomico, che ha permesso ai ragazzi di visualizzare in concreto, come fossero, di notte, sotto un cielo stellato, privo di inquinamento luminoso, i fenomeni della rotazione e rivoluzione della Terra, nonché il movimento presunto delle stelle, legato al diverso punto di osservazione.
La guida – si legge in un comunicato stampa – è riuscita a coinvolgere egregiamente i presenti nelle varie fasi dell’osservazione, facendoli interagire con lei attraverso le loro conoscenze, e arricchendoli, così, di nuove informazioni.
La seconda tappa dell’uscita didattica è stata il Museo Archeologico della città. Il Palazzo, che lo ospita, è tra i primi in Italia ad essere progettati al fine esclusivo dell’esposizione museale, intitolata a Marcello Piacentini, uno dei massimi esponenti dell’architettura del primo Novecento, che lo concepì in chiave moderna, dopo aver visitato i principali musei d’ Europa. Il Museo si snoda attraverso cinque livelli: il primo riguarda la preistoria, la protostoria e l’età dei metalli; il secondo riguarda reperti delle città e dei santuari della Magna Grecia; il terzo è incentrato sulle necropoli e sulla vita quotidiana della Magna Grecia, in particolare delle popolazioni dei Lucani e dei Brettii; il quarto espone reperti della storia di Reggio fino all’età romana, nonché la sala dove sono custoditi i Bronzi di Riace e di Porticello; il quinto ospita reperti della Necropoli Ellenistica, trovata durante la costruzione del Museo, e del Lapidario.
I ragazzi hanno potuto beneficiare, in prima persona, della bellezza e della straordinaria storia dei loro avi greci, che tanto lustro, anche a distanza di millenni, portano in tutto il mondo. Il momento culminante è stato sicuramente quando si sono ritrovati al cospetto dei Bronzi. Capolavori assoluti di perfezione estetica, che hanno percorso il tempo, per poter giungere a noi dalle profondità del mare. Espressivi e maestosi, sembrano comunicare qualcosa da un momento all’ altro, forse l’ultima immagine impressa in quegli sguardi profondi e decisi, prima di giacere negli abissi. È impossibile non sentire il richiamo delle nostre gloriose origini, davanti a tali meraviglie.
Sono queste esperienze che alimentano nei ragazzi quei valori di appartenenza al proprio territorio, che sfociano in comportamenti responsabili e intraprendenti nei confronti dei luoghi natii, con sane prospettive di miglioramento e investimento produttivo, che portano a poter essere competitivi con il resto del Paese, ma anche oltre. Una commistione tra passato e futuro, peculiare della nostra area mediterranea, che fa dei suoi abitanti straordinarie prove viventi delle origini di tutto l’Occidente, fondato sulla democrazia, collaborazione e unità. “Quando la presenza della storia greca smetterà di essere nell’ anima cristiana, l’Occidente sarà morto” (Nicolas Gomez Davila).