Da diversi anni ormai la città di Cosenza subisce uno spopolamento preoccupante. Le statistiche sono impietose, l’esodo non si arresta e non riguarda solo i giovanissimi, ma anche i pensionati che lasciano la città per ricongiungersi ai figli “emigrati” al Nord. Egualmente preoccupante è il silenzio della “classe dirigente”, che si limita a voler sopravvivere, spronando in questo modo chi ha le capacità economiche, o, ancor meglio, il talento, ad abbandonare la comunità bruzia. Un paradosso che ha contribuito alla lacerazione del tessuto economico-produttivo e soprattutto culturale di Cosenza. Urge un’immediata inversione di marcia per uscire dalla sterile condizione in cui la città soggiace e riportare in auge il suo passato fecondo. Ergo, è di primaria importanza intervenire sulla Biblioteca Civica, che non rappresenta solo una pertinenza dell’Accademia Cosentina, ma deve essere il faro che proietta il cives nel futuro di questa città.
Esempio di “agorà” contemporaneo pensato per essere un punto di incontro per gli studenti e la comunità, con spazi destinati non solo per la lettura, ma anche per lo scambio di idee.
Ecco, forse è il momento di promuovere un concorso di idee per il disegno della NUOVA BIBLIOTECA CIVICA, ponendola in rete con l’ACCADEMIA COSENTINA, la vicina BIBLIOTECA NAZIONALE posta nell’ex seminario Arcivescovile e l’unico TEATRO di TRADIZIONE della Calabria“Alfonso RENDANO”.
Una struttura in cui leggere e studiare, grazie a strumenti tradizionali oppure su innovativi supporti digitale ed interattivi. Ma anche centro culturale, un luogo flessibile, accessibile e multifunzionale. Nel centro storico della nostra città una estensione del salotto di casa, dove rilassarsi e trascorre il tempo libero in comodità e sicurezza. La Biblioteca Civica come luogo delle relazioni fisiche e come avamposto per la coesione sociale, dove le differenze si abbattono e tutti possono accedere al medesimo servizio. Sarebbe bello rilanciare Cosenza attraverso un forte intervento anche con i fondi del PNRR, per trasformare il nostro patrimonio culturale posto nel centro storico in un luogo in cui valorizzare in modo visibile quell’atto comune e fondamentale in ogni comunità che non è solo il leggere, ma il pensare.
A tal fine, insieme al Circolo Giuseppe Saragat e al circolo Gaspare Conforti non posso che associarmi alla battaglia che si sta compiendo per salvare questo patrimonio culturale della città e, allo stesso tempo, sottolineare il buio che ancora attanaglia la coscienza civile rispetto ai beni culturali pubblici. Mi domando, quindi, se il compito dell’istituzione non sia quello anche di sollecitare la volontà di partecipare e di essere protagonisti nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio culturale.
E allora penso allo strumento dell’ARTBONUS, un tax credit del 65% per le erogazioni liberali in denaro (Dl 83/2014, convertito nella legge 106/2014). Il beneficio del fisco è riconosciuto «per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza». L’estrema semplicità dello strumento è evidente: basta un bonifico che richiami l’art bonus, destinato a uno dei beni o a una delle attività che sono riportati nel portale dedicato www.artbonus.gov.it. Purtroppo, sono troppo pochi gli interventi iscritti a Cosenza: sono quelli di una Associazione musicale Orfeo Stillo e della Galleria Nazionale. E, allora, ritengo opportuno e necessario che il Comune e gli altri Enti provvedano a iscrivere tutti gli interventi per lo sviluppo del patrimonio culturale sul portale www.artbonus.gov.it, affidando all’UNICAL, alla FONDAZIONE CARIME, alle imprese, ai cittadini quella doverosa assunzione di responsabilità rispetto ai nostri beni culturali che non può essere abbandonata”. Lo afferma in una nota la consigliera comunale di Cosenza, Alessandra Bresciani.