“Immarcescibili e sempre più opulente organizzazioni criminali turche”, grazie al terremoto che ha sconvolto il paese e la Siria, “brindano all’ultima tragedia umanitaria che regalerà ai loro traffici ulteriori miriadi di disperati disposti a tutto pur di mettersi alle spalle un crudele presente a un ancor più fosco futuro”. E’ quanto scrive il gip di Crotone Michele Ciociola nell’ordinanza con la quale dispone il carcere per gli scafisti del barcone naufragato a Steccato di Cutro premettendo che “in attesa dell’atteso ed osannato turismo croceristico, l’Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni”.
“Nel frattempo – prosegue il giudice – ha trovato tragica epifania quanto già in tante occasioni sfiorato e preconizzato”. E aggiunge: “lungi dall’ergersi alla Cassandra di turno, chi scrive, gravato dagli orrori dell’ultima mareggiata pitagorica, si accinge a vagliare l’ultimo fermo disposto in materia di immigrazione clandestina.
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Diversamente dal consueto, il caso di specie registra decine di vittime, vittime di un destino sordo alle loro speranze e di uno stato di necessità non altrimenti fronteggiabile se non mercé disperati viaggi della speranza. Dopo aver passato in rassegna il compendio investigativo emergente, si darà conto della riferibilità delle condotte contestate ai singoli indagati.
Dopo aver qualificato giuridicamente l’ agere di ciascuno dei prevenuti, si entrerà nel merito delle apprezzande esigenze cautelari”.