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“Esplorare Rende Felici”: bilancio positivo per il progetto tra natura e arte

Per la prima volta insieme comune di Rende, dipartimento di Fisica Unical, Ance, Confindustria hanno dato vita al progetto Esplorare Rende Felici concretizzando l’idea di Michelangelo Pistoletto, di cui la fondazione omonima é ulteriore partner, di moltiplicare il segno dell’infinito nell’incontro tra natura e arte de il Terzo Paradiso.
Si è conclusa, ma non esaurita, con il convegno di stamane al campus di Arcavacata e il flashmob delle scuole, la realizzazione del progetto finanziato dalla regione Calabria a valere sui fondi PAC.
Le assessore Marta Petrusewicz e Lisa Sorrentino, il professore Franco Valenti, Sarino Branda, Marilena Morabito e Roberto Sottile, oltre ai professori Pierfrancesco Riccardi e Raffaele Agostino, hanno illustrato nella sala cinema dell’Unical i risultati di Esplorare Rende Felici.
Più di mille studenti prevenienti da tutta la provincia da ottobre hanno animato l’Università della Calabria e visto con occhi propri e stupore la magia dell’universo.
“Dobbiamo serbare la nostra natura di esploratori, avere sempre curiosità di scoprire”, ha sottolineato Franco Valentini, direttore scientifico del progetto che: “ha rappresentato appieno lo spirito della Terza Missione a cui l’università è chiamata a compiere”.
Town e Grown, cittadini e accademici hanno infatti dialogato come affermato dall’assessora Marta Petrusewicz: “Rende, grazie al prezioso contributo di tutti i partner del progetto è divenuta agorà della scienza. Da qui deve partire una programmazione animata da dibattiti all’interno dei cerchi con filosofi, matematici, scrittori, studiosi e artisti sui temi quali, ad esempio: “Natura e artificio”; “Riproducibilità dell’unico”; “Infinito matematico”; “Incontro tra il cielo e la terra””.
“Proviamo ad immaginare un terzo paradiso in cui non esistono confini divisioni pregiudizi, in cui non esistono guerre e sfruttamento in cui esiste la Pace. Proviamo ad esplorare lo spazio celeste e ad aprirci a nuove prospettive. «Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini». Queste furono le parole che pronuncio , il 12 aprile 1961, il cosmonauta sovietico Jurij Alekseevič Gagarin. Per la prima volta, nella storia del mondo, un essere umano guardava il nostro pianeta dallo spazio. E spontaneamente, al di fuori di ogni retorica o contrapposizione in piena Guerra fredda, lo descriveva com’è nella realtà. Bellissimo. Questa stessa frase oggi suona come un messaggio di pace e di speranza per chi sta subendo le tragiche conseguenze della guerra. Per chi ad ogni latitudine fugge da guerra e sfruttamento trovando la morte in mare. É anche e soprattutto per questi motivi che l’esplorazione dello spazio può essere un’esperienza di apprendimento molto importante in attraverso cui le nuove generazioni, le generazioni del futuro  possono essere guidate ad immaginare nuove prospettive.L’apertura delle giovani menti verso la scoperta di nuovi orizzonti aiuta a non perdere la curiosità e la speranza di un mondo migliore senza confini ne barriere.”, ha dichiarato l’assessora Lisa Sorrentino.
Il direttore di Confindustria Cosenza, Sarino Branda, ha voluto sottolineare quanto investire il cultura sia fondamentale per la crescita collettiva, mentre Marilena Morabito e Roberto Sottile, curatori della parte artistica del progetto,  hanno spiegato l’importanza che riveste il Terzo Paradiso e quale visione preservi.
Infine Pierfrancesco Riccardi ha illustrato la mostra “Viaggio nel sistema solare e tra gli esopianeti”.
Sarà possibile continuare ad ammirare nei giardini del municipio a piazza Borromeo le due costruzioni che formano Esplorare Rende Felici: l’installazione Il Grande Carro, fatta di pali coronati dalle luci stellari che insieme simuleranno la costellazione, ma soltanto quando si osserva dal cerchio segnato come “Terra” all’interno del Terzo Paradiso, l’altra installazione permanente creata con materiale lapideo creata grazie al supporto degli studenti del Liceo Artistico Lucrezia Della Valle di Cosenza. Le due istallazioni sono infatti state concepite per entrare in una interazione dialogica tra di loro mediata dalla partecipazione del pubblico.
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