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Rivolta del Sud contro autonomia differenziata, la lettera di 60 sindaci calabresi presentata al prefetto di Catanzaro: “Rottura dell’unità della Repubblica”

Viene dal Sud lo stop momentaneo alla prosecuzione dell’iter sull’Autonomia differenziata. La Conferenza Unificata, che doveva tenersi oggi, è slittata al 2 marzo soprattutto dopo la lettera che il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha scritto nei giorni scorsi al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli per chiedergli di posticipare l’incontro.

Ma a palesare i malumori ci ha pensato oggi il governatore della Campania Vincenzo De Luca: “Dobbiamo insieme al Sud stare attenti a cosa si muove su piano nazionale, sull’autonomia differenziata che rischia di essere non solo la rottura dell’unità d’Italia ma la morte del Sud, partendo da sanità e scuola”.

Ma c’è anche la lettera che 60 sindaci della provincia di Catanzaro hanno consegnato al prefetto del capoluogo calabrese Enrico Ricci. Un testo in cui si parla di “rottura dell’unità della Repubblica” e di indebolimento “dell’eguaglianza dei diritti, con conseguenze devastanti per la scuola, la sanità, le politiche ambientali ed energetiche, i beni culturali, lo sviluppo delle infrastrutture e finanche per i contratti nazionali di lavoro” se dovesse passare l’Autonomia differenziata così com’è. La decisione di Calderoli, nel solco del principio di “buona collaborazione” di spostare la Conferenza Unificata di dieci giorni segue la lettera di Decaro che in sostanza chiede più tempo per capire meglio l’Autonomia differenziata e i suoi effetti duraturi nel tempo. E non si tratta, spiega il presidente dell’Anci, di un problema di orientamento politico ma di uno snodo istituzionale molto importante per il Paese.

“Su argomenti così impattanti per l’assetto istituzionale costitutivo della nostra Repubblica – scrive Decaro – darsi del tempo è sempre utile anche per far sì che il parere sia reso dopo un processo di ascolto più ampio possibile all’interno della nostra associazione che rappresenta quasi 8 mila sindaci”.

Da qui l’invito a coinvolgere “tutti i soggetti istituzionali”, a cominciare dai sindaci perchè “non siamo di fronte a un problema di orientamento politico – conclude – siamo davanti ad uno snodo istituzionale di grandissimo respiro”. E’ tornato a difendere l’idea di Calderoli il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini: “Autonomia significa premiare chi lavora e usa bene i soldi che lo Stato mette a disposizione, e poi possiamo solo sperare che Comuni e Regioni investano al meglio”.

Il governatore della Toscana Eugenio Giani ha sottolineato oggi di essere “convinto che sia giusto attuare i principi dell’autonomia differenziata ma ritengo che nel merito il disegno di legge proposto dal ministro Calderoli debba essere perfezionato”, a partire dallo “scarso ruolo assegnato al Parlamento”. Una forte critica viene anche dal Segretario generale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile. “L’autonomia differenziata non è il progetto che vogliamo per il Paese, non può esserlo in nessun modo per il sistema nazionale di istruzione”, ha detto.

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