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Villa San Giovanni, “Momento Civico”: “Nessuna bocciatura del bilancio ma basta con le colpe del passato”

“La nota del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, sul Bilancio Riequilibrato presentato dal Comune di Villa San Giovanni è un documento interlocutorio che chiede all’Ente le pezze giustificative su una serie di questioni che, entro sessanta giorni, il Comune è tenuto a trasmettere e su questo non vi possono essere fughe in avanti che anticipino giudizi di merito al momento inesistenti.

Peraltro se si guardasse attentamente l’atto pervenuto, fin dalla sua intestazione, si comprenderebbe come un Ufficio del Dipartimento, preposto al “risanamento degli enti locali dissestati” non può mai bocciare il bilancio, casomai può imporre ulteriori misure sui cittadini, perché diversamente dovrebbe chiedere all’Ente di portare i libri contabili in Tribunale per dichiarare il fallimento.

Resteremo quindi in attesa, in particolare, di verificare la risposta dell’amministrazione sulle entrate e le spese a carattere non ricorrente, tra cui rientrano i fondi del Decreto Emergenza, prendendo però atto che già per due volte consecutive la città è stata gabbata da questa maggioranza per il Parcheggio di via Mazzini, come lo è da 11 anni per l’Autoporto che evidentemente ha ben altri ostacoli diversi da quelli finanziari.

Maggioranza e minoranza consiliari vanno invece entrambe redarguite sull’importanza che il legislatore ha attribuito alla trasparenza amministrativa, ragion per cui, tenere riservato per due o più settimane un documento, come quello ministeriale, espone tutta l’attuale classe politica ad una giudizio riprovevole, che dimostra l’insofferenza a forme di controllo diffuso sugli atti – che come in questo caso andavano pubblicati per legge – ponendo limiti all’esercizio democratico e al rispetto dei cittadini.

Una minoranza che si propone di diventare maggioranza a questi temi deve porre attenzione, avendo ben chiaro che i loro antenati, di destra e sinistra, mentre nel resto della Penisola, con passo sostenuto, si guardava al progresso, hanno ridotto questa Comunità allo spettro di sé stessa a partire proprio dalle forme più elementari di democrazia e partecipazione.

Non è poi più tollerabile il richiamo alle difficoltà dovute al dissesto, invocato dalla squadra amministrativa,  che ben sapeva a cosa andava incontro già al momento della competizione elettorale, così come sta diventando patologico il tentativo di incolpare altri dei deficit attuali, con lo sterzo per dribblare i periodi riconducibili alle persone più o meno amiche. Un fenomeno definito, in psicologia, “self-serving bias”, solitamente unito ad un’altra patologia, l’amnesia lacunare, che determina ricordi parziali e di comodo.

E se una cosa è certa, è che questo modo di fare non risponde alle esigenze dei cittadini che vogliono la risoluzione dei problemi e, invece, ogni giorno, sono costretti ad ascoltare come i problemi sui rifiuti, sulle strade, sul bilancio, sull’acqua sono attribuibili “a quelli di prima”, ma a pagare sono i cittadini di ora. Peraltro senza precisare che quelli di prima sono dal 1994 in avanti, perché è da li che nascono i problemi di bilancio e, in particolare, il debito sull’acqua. Così come quelli della rete idrica che, però, solo nell’ultimo anno è venuta a mancare costantemente, a causa delle rotture provocate dalle manovre di chiusura, più che per la pressione dell’acqua per quella dell’aria che viene a determinarsi nelle tubazioni.

Allora, forse, è giunto il momento di abbandonare la strategia difensiva che suggerisce di attribuire ad altri gli errori del passato e iniziare un impegno concreto, reale e fattivo per dare soluzione ai problemi della città, non con finanziamenti una tantum che si tramutano in spese, ma con investimenti produttivi in grado di rendere la città autosufficiente, anche dal punto di vista economico finanziario, perché siamo tutti bravi ad amministrare con i soldi dell’Europa”.

Così in una nota l’associazione “Momento Civico”.

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